La tappa di Puglia che vale ogni viaggio che la attraversi nella sua lunghezza! E lo so che sembra una congiura, ma non è mia la colpa se Sandro Romano mi capisce così tanto da prevenire il target dei miei articoli. Mi toccava raccontare di una cena dall’inizio mesto come può esser mesto un fratello sofferente. Di una cena nella quale il cielo bigio, il vento freddo e la singolare convinzione che l’uomo sia fatto per il sabato hanno indotto una partenza quasi religiosa. Di dolore e preoccupazione lette negli occhi di una persona cara, un momento di smarrimento, di indecisione, di quella paralisi che si ha quando la paura si condisce con l’incertezza e diventa terrore. E vuoi vedere che questo momento cade sulla mano e sulla voglia? E vuoi vedere che l’incrocio di condizioni al contorno sfavorevoli, di contingenze indotte da ignoranza e supponenza prendono il sopravvento e cassano dal panorama della felicità una delle realtà più importanti della Puglia gastronomica?
Siamo a Lesina, a Le antiche Sere, con Nazario e Francesca (anche se prima ci siamo sparati una dose corroborante di Valentina e di Angela). Ci si guarda, si ragiona, si gusta e quando si gustano le anguille di famiglia non ce n’è per nessuno, siano esse arrosto con la salicornia o nella antica zuppa dei pescatori; e poi uno di quei doni superlusso che Nazario sa riservare a chi sa apprezzare: stomaci di cefalo (ben 32 …). Un passo prima di un orgasmo deflagrante che arriva. Arriva subito dopo: un gambero di laguna su una crema di zucchine che ti incanta gli occhi e poi, insieme, naso e palato. Talmente incantevole che dovevo fare la foto ma non ci sono riuscito. Ho costretto Nazario a rifarlo per la vostra visione.

E le parole fluiscono e gli occhi cambiano luce e “scusami la presunzione ma io so cucinare!” detto con quel tono che serve più a riconvincere sé stessi che a rispondere a critiche nemmeno pensate. Si fratello mio sai cucinare, sai cucinare come pochi e non è presunzione. Tant’è che la zuppa di anguille che abbiamo così tanto gradito la hai fatta fare a tuo fratello che, nella fattispecie, è insuperabile … la cottura di quelle patate resta una pietra miliare nella storia della cucina. Sai cucinare fratello caro, ed è solo un momento difficile nel quale ci hanno alzato l’asticella … ma, possiamo dirlo forte, non abbiamo nessun timore di aste e di asticelle.

E a che serve l’asta se sopra non si issa una bandiera?
E mentre di questo riflettevamo la bandiera la ha portata Primiano: un cocktail da fine pasto meraviglioso fatto con … l’anguria e una voce ferma con parole sode. Adelante, si va, che il mondo ha ancora bisogno di chicce di felicità che levino dalla bocca l’amaro dell’odio e della malvagità e, almeno per un momento, rinnovino l’idea che non siamo nat per soffrire e nemmeno per far soffrire.
Cos’altro vuole la porta della Puglia per onorarsi d’essere attraversata. Può non bastare a supplire zone pedonali senza pedoni, rotatorie mancine ed altre singolarità, ma sappi, fratello caro, che chi dovesse uscire dall’autostrada alla prima uscita di Puglia, entrare a Lesina e, dopo un paio di km e fermarsi al lago, all’angolo tra via Pietro Micca e Via Pineta di Levante capirebbe perché se in Puglia è difficile arrivare, è altrettanto difficile ripartire.
A presto ragazzi, che Lesina, per me è il luogo dal quale passare qualunque sia la destinazione da raggiungere. La tappa che vale ogni viaggio.