Materia Hostaria, un angolo di paradiso nel cuore di Otranto

La prima sorpresa la regala il silenzio. Un silenzio quasi irreale, che insieme al riposante verde tutt’intorno avvolge l’intera struttura, e la rende un luogo di assoluto relax, dove gli ospiti possono trascorrere un periodo di vacanza all’insegna della privacy e della tranquillità. Il magnifico centro storico e il mare di Otranto sono infatti raggiungibili attraverso un percorso di poche centinaia di metri, ma neanche un’eco lontana dell’animazione che li caratterizza qui viene percepita. Non a caso Borgo De Li Santi (aperto da Pasqua a fine ottobre) è un fascinoso resort articolato in diciotto appartamenti dotati di tutti i servizi, cucina compresa, con il valore aggiunto della presenza di una bella piscina, di una palestra, e di una spa attrezzata, per garantire ulteriore comfort al soggiorno. Tanto da rendere difficile la scelta di abbandonare momentaneamente questo piccolo paradiso per recarsi in spiaggia, o per organizzare una visita turistica.

Il vero fiore all’occhiello è tuttavia Materia Hostaria (operativa tutto l’anno) di Luca Lagna e Ire

Il vero fiore all’occhiello è tuttavia Materia Hostaria (operativa tutto l’anno) di Luca Lagna e Irene Quarta, ed è questa la seconda piacevole sorpresa. Soprattutto perché è sufficiente una veloce consultazione del menu per comprendere immediatamente che le proposte dello chef non si ispirano affatto alle tendenze correnti, ma sono il frutto di impegno, di ricerca e di riflessione personale. Un impegno e una ricerca che per Luca sono iniziati una volta conclusi gli studi all’istituto alberghiero. Tra il lavoro a Parigi come pasticciere, e quello in alcuni ristoranti del centro e del nord d’Italia, la Svizzera e persino la Siberia centrale. Per poi tornare in patria, e operare in diverse realtà del natio Salento, fino all’apertura di un’attività in proprio, e alla recente inaugurazione di Materia.

Da sinistra Luca Lagna, Irene Quarta, Emanuele Gorgoni

Qui si avvale della collaborazione di Irene in sala, e di Emanuele Gorgoni ai dolci, e tutti insieme si occupano del pranzo e della cena; nonché, a beneficio esclusivo degli ospiti residenti, delle prime colazioni al mattino e degli aperitivi al tramonto. Si prende quindi posto nel luminoso e lineare ambiente interno, in alternativa al ridente dehors tra gli alberi, pronti ad assaggiare le creazioni di Luca, che danno l’idea di voler partire in sordina, per acquistare progressivamente vigore, incisività e carattere, senza mai smarrire il senso dell’equilibrio, e con il provvidenziale utilizzo di pochi ingredienti, che contribuisce a rendere riconoscibili i sapori. Dopo una fragrante focaccia da intingere in un olio della zona, si procede con la freschezza mediterranea della pescatrice al vapore con polvere di alghe, lattuga di mare e salsa allo yogurt . Oppure con il crudo di tonno rosso, porro e gelato di carosello (un po’ troppo freddo); e con la carota bruciata, arricchita da una fantastica maionese al sesamo e dalla salsa di aglio nero. Il momento più significativo della degustazione si raggiunge tuttavia con due primi, nei quali l’intensità del gusto si coniuga perfettamente con la magistrale leggerezza dell’esecuzione. Ovvero gli spaghettini (la cottura al dente è sorprendente, malgrado il tipo di formato di pasta) al burro affumicato, limone e bottarga di tonno, e le orecchiette mantecate alle cozze con conserva di pomodoro e cacio. Chapeau! La piccola pasticceria e i dolci tipici alle mandorle concludono la notevole esperienza gastronomica.

Crudo di tonno rosso, porro e gelato di carosello
Carota bruciata con maionese al sesamo e salsa all’aglio nero
Orecchiette, cacio e conserva di pomodoro
Spaghettini, burro, limone e bottarga
Pescatrice al vapore con polvere di alghe, lattuga di mare e salsa allo yogurt

 

 

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