Borgo Valle Rita, un piccolo mondo gastronomico in contrada Girifalco

In origine era un unico feudo. Un antico feudo che nei secoli e nei decenni ha subito numerose trasformazioni e spartizioni, fino all’odierna realtà territoriale, che in agro di Ginosa, e più esattamente nella contrada di Girifalco, garantisce un’affettuosa convivenza ai due appezzamenti più prestigiosi dell’intera zona. Se il primo si avvale con legittimo orgoglio della maestosa masseria torre con funzione abitativa, e con annesso allevamento di cavalli; nel secondo ha sede la fascinosa struttura che risponde al nome di Borgo Valle Rita. Si tratta del piccolo mondo perfettamente autonomo creato con lungimiranza imprenditoriale da Carlo Lunati, ed equamente diviso tra lo spazio adibito ad azienda agricola e quello occupato dal country resort. E per precisa volontà del padrone di casa le due attività operano in assoluta sinergia, fino ad integrarsi completamente. Da una parte vigneti, uliveti ed agrumeti (arance e clementine), alternati con ordine meticoloso al seminativo biologico, dove a rotazione vengono coltivati il grano e i legumi, le zucche e le angurie. Dall’altra la rurale e rilassante atmosfera di un autentico agriturismo, e nello stesso tempo di una dimora con tutti i comfort.

Carlo Lunati con lo chef Andrea Raguso

Dalle camere e dagli appartamenti immersi in un silenzio quasi irreale, e circondati da un verde rigoglioso, gli ospiti si possono infatti spostare nella bella ed invitante piscina, che sorge in posizione davvero privilegiata, con vista panoramica sull’ampia valle del Bradano e sulle alture della Basilicata. Oppure possono recarsi sulla terrazza del bistrot per un lunch veloce, o per sorseggiare un aperitivo nell’ora magica del tramonto. Un discorso a parte meritano gli aspetti relativi al ristorante, ricavato nei suggestivi ambienti un tempo usati come alloggi per i lavoratori del tabacco, e arricchiti da alcune preziose chicche, come i magnifici pavimenti d’epoca, e i grandi camini che troneggiano nelle due sale principali. Qui svolge un ruolo da protagonista il giovane chef Andrea Raguso, in proficua collaborazione con le materie prime prodotte in azienda, nonché con quelle che provengono dall’orto privato. Malgrado la giovane età Andrea possiede già una solida tecnica, tendenzialmente proiettata sulla classicità, ma non dimentica di metterla al servizio degli ingredienti autoctoni, che mai come in questo caso possono essere definiti a chilometro zero. Non è quindi casuale il gradevolissimo esordio: tra la focaccia con il capocollo, l’ottimo pane da intingere nell’olio, i fiori di zucca fritti, e le polpette con rape e salsiccia. Un attimo prima di continuare con il fresco e delicato risotto agli asparagi con limone fermentato e asparagi essiccati; o con l’uovo in camicia croccante con crema di patate, sponsali e basilico. Si direbbe che la presenza delle patate sia una costante, ed eccole ricomparire, sempre in forma di crema, per accompagnare opportunamente la ricciola con i fiori di zucca e i carciofi fritti. Per poi trionfare in un piatto che non si dimentica facilmente, e che evoca scenari gastronomici partenopei: l’eccellente pasta mista con cozze, patate e provola. La dolce chiusura è affidata alla tartelletta con crema al limone e meringhe.

Pasta mista con patate, cozze e provola
Uovo in camicia croccante con crema di patate, sponsali e basilico
Risotto agli asparagi con limone fermentato
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