Domani in Puglia è la Viglilia della festa dell’ Immacolata Concezione, la tradizione prevedeva il digiuno e l’astinenza dal mangiare carni e salumi, mentre la realtà si discosta da quello che nell’antichità veniva generalmente rispettato e nelle case dei pugliesi il 7 dicembre è il giorno dedicato alla frittura. A mezzogiorno, compaiono le pittule, che non sono altro che frittelle di pastella gustosissime; possono essere semplici o ripiene (in questo caso, il cavolfiore e il baccalà sono gli ingredienti maggiormente utilizzati). Oltre alle pittule, nella zona del Salento ritoviamo verdure come le rape e le cicorie, e i panzerotti di patate, da non confondere con i panzerotti baresi, si tratta di crocchette di patate fatte in casa.
E visto che la carne è bandita dalle tavole, la tradizione salentina vuole che il pranzo della vigilia si completi con la tradizionale puccia. Di cosa si tratta? Di pane di grano in versione “panino” che quotidianamente si trova nei forni con le olive nere – rigorosamente con in nocciolo per mettere a dura prova la tenuta dei denti. E dunque proprio il pane di grano nel giorno della vigilia vine condito con tonno e formaggio e aggiunta di capperi e pepe per i più tradizionalisti.
È la festa più importante dell’Avvento, l’Immacolata Concezione, come tradizione vuole viene ricordata ogni anno e festeggiata in diverse zone d’Italia con l’accensione di fuochi, accompagnati da libagioni e degustazioni gastronomiche. La sera dell’8 dicembre le campagne e i centri storici della Puglia si illuminano in onore della Madonna. I falò pugliesi (I fanòje in dialetto) dell’Immacolata, a differenza di quelli che si realizzano in altre parti della nostra Penisola, avrebbero la funzione simbolica di asciugare i panni del Bambin Gesù. Nel barese e nel leccese, la gente assiepata intorno ai fuochi usa mangiare delle frittelle devozionali, le “pettole”: si tratta di piccole frittelle fatte con pasta di pane fritte e poi intinta nel miele. A Maglie, in provincia di Lecce, l’8 di dicembre è tradizione osservare il digiuno. L’unico cibo ammesso è la “Puccia”, un piccolo pane condito con formaggio, pomodoro e olive nere; importato dai coloni greci.