Tra i tanti prodotti agroalimentari tipici del territorio pugliese troviamo alcuni di quelli più caratteristici della zona compresa tra le provincie di Andria, Barletta, Trani e Foggia. In particolar modo vogliamo soffermarci sul territorio di Zapponeta, caratterizzato da un clima mite e da coltivazioni sane e genuine. Zapponeta è un luogo ideale soprattutto per coloro che amano essere circondati dalla natura e dalla tranquillità. Ci troviamo in provincia di Foggia, le origini di questo piccolo centro risalgono alla fine del XVIII secolo, è in questo periodo, infatti, che si fanno risalire i primi insediamenti di Zapponeta.
Fino ai primi anni dell’Ottocento, Zapponeta è stata frazione di Barletta, più avanti, successivamente all’Unità d’Italia, divenne frazione di Manfredonia. Questo fino al 1975 quando ottenne la sua autonomia divenendo comune a sé stante. Immersa tra mare e campagna, con la sua particolarissima spiaggia dalla sabbia scura, ricca di minerali ferrosi, Zapponeta è da sempre vocata all’agricoltura specializzata soprattutto nella coltivazione di ortaggi. Negli ultimi anni, a questa vocazione si aggiunge quella turistica, con scorci che non hanno nulla da invidiare a località più rinomate.
Tra i più noti prodotti di questa zona, certamente ci sono la patata e la cipolla che, grazie al D.Lgs. 173/1998, sono stati riconosciuti come prodotti agroalimentari tradizionali pugliesi. La patata di Zapponeta è una varietà che viene coltivata, a partire dal 1940, nelle zone bonificate degli arenili dell’agro di Zapponeta. La coltivazione prevede, durante il corso dell’anno, due cicli distinti: uno per la patata novella con raccolta che si effettua nel mese di maggio ed uno di raccolta nel mese di novembre, per la patata comune. I tuberi caratteristici di questo territorio sono di medie dimensioni, con polpa soda e non farinosa e a pasta gialla. Le varietà utilizzate sono la Spunta, la Siglinde, la Nicola e l’Elvira. In totale, gli ettari dedicati alla coltivazione della Patata di Zapponeta sono 180, circa 50 destinati alla primaticcia, 130 alla qualità tardiva. Successivamente alla raccolta, le patate vengono pulite e calibrate, quindi vendute in cassette o sacchetti, solitamente del peso di cinque kg.
Le caratteristiche cipolle di questa zona hanno un bulbo dal colore bianco avorio, la loro dimensione varia in base al periodo di raccolta. Sarà infatti piatta quella con raccolta ad aprile-maggio, piuttosto globosa se raccolta nei mesi estivi, quindi tra giugno ed agosto. La cipolla di Zapponeta è una delle colture più importanti di questo territorio, ed è particolarmente resistente anche a periodi siccitosi. La zona in cui viene maggiormente coltivata si trova lungo la fascia costiera, poco distante dai territori delle saline, che un tempo avevano carattere paludoso ma che i contadini hanno bonificato per poterle utilizzare come aree da coltivare. Le cipolle di Zapponeta hanno un elevato contenuto di zuccheri e si caratterizzano per il sapore dolce ed una particolare croccantezza. Risultano ottime da consumare sia fresche che cotte. Certamente uno dei “fiori all’occhiello” della produzione agroalimentare tipica pugliese.
A proposito di cipolle tipiche del territorio pugliese, merita certamente di essere menzionata la cipolla di Acquaviva delle Fonti, questa volta siamo in provincia di Bari. In questa cittadina, a partire dai primi anni settanta, si organizza una delle sagre più longeve della tradizione italiana: la sagra del calzone di cipolle. Il merito di aver dato vita a questo evento è da attribuire al cavaliere Giuseppe Cirielli, una sagra che continua ancora oggi ad essere organizzata ogni anno in ottobre. Dal 18 al 20 ottobre 2024 si è svolta infatti la 53° edizione di questa kermesse che celebra una delle preparazioni pugliesi più amate: lo squisito calzone ripieno di cipolle stufate nell’olio d’oliva. Un appuntamento che certamente attira ogni anno tantissimi visitatori e che celebra non solo le antiche tradizioni culinarie, ma allo stesso tempo la cultura stessa del luogo.