I Giardini di Pomona in Valle D’Itria, un perfetto esempio di tutela della biodiversità voluto da Paolo Bellomi

Immagina un giardino che racconta storie antiche, dove ogni albero è un capitolo e ogni frutto custodisce un segreto. Ai Giardini di Pomona, nel cuore della Valle d’Itria, tra trulli e ulivi, Paolo Belloni ha dato vita a un vero e proprio paradiso di biodiversità mediterranea. Partito da Milano per seguire una visione, Belloni ha trasformato un angolo di Puglia in una banca genetica vivente, dove il tempo sembra essersi fermato per proteggere e celebrare specie arboree rare, soprattutto quelle da frutto. Oggi, i Giardini di Pomona contano oltre 1.200 varietà di alberi da frutto e una collezione unica di circa 600 tipi di fichi, molti dei quali risalgono a prima degli anni Cinquanta, periodo cruciale che segna il passaggio dall’agricoltura tradizionale a quella intensiva. Un cambiamento che ha ridotto drasticamente la varietà delle colture, soprattutto nelle pianure e montagne del Nord. Ma in Puglia, come racconta Belloni, “c’è ancora una grandissima quantità di materiale genetico interessante e antico”, e lui è deciso a preservarlo.

Fico Panachè

DALLA TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ ALLA CREAZIONE DEL CONSERVATORIO BOTANICO

L’idea di questo progetto prende vita nel 1994, spinta da un problema cruciale: la perdita di biodiversità. Un patrimonio collettivo che rischia di svanire sotto i nostri occhi, se non impariamo prima di tutto a conoscerlo, per poi proteggerlo e rigenerarlo. È questo l’obiettivo di Paolo Belloni, che si definisce “un migrante al contrario”. Negli anni ’90, ispirato dall’Agenda 21 del primo Vertice della Terra di Rio, Belloni intraprende un cammino profondo sulla scia di altri pionieri della biodiversità, come Tonino Guerra, il poeta e collaboratore di Fellini, che ha creato l’Orto dei Frutti Dimenticati a Pennabilli, e la famiglia Dalla Ragione, impegnata in Umbria nel recupero di varietà antiche di frutta. Prima di arrivare in Puglia, Belloni crea a Milano Fondo Comuna, un’associazione nazionale per la valorizzazione della biodiversità. In seguito collabora come consulente per il Parco del Cilento, dedicandosi al recupero di antiche varietà locali di melo, pero, ciliegio e fico. Organizza le prime mostre pomologiche nel sud Italia, fino a prendere la decisione di stabilirsi definitivamente in Valle d’Itria. “Non ho mai visto salvare le piante e cambiare il mondo con un convegno”, sostiene Belloni. E così lascia definitivamente Milano per dedicarsi anima e corpo alla sua missione nei Giardini di Pomona, un conservatorio dedicato alla dea dei giardini e dei frutteti. Qui Belloni prosegue il suo progetto, acquistando terreni limitrofi per dare vita a un’area di 10 ettari coltivata biologicamente.

IL FICO: SIMBOLO E ANIMA DEI GIARDINI DI POMONA

La collezione principale dei Giardini di Pomona è dedicata al Ficus carica, con ben 600 varietà di fichi provenienti da ogni angolo del mondo, rendendola una delle più importanti in Europa e nel Mediterraneo. Ma non è tutto: sono presenti anche diverse specie di melograni, sia ornamentali che da frutto, insieme a mele e pere. Gli agrumi – limoni, aranci, pompelmi e mandarini – trovano riparo dietro i muretti a secco, aggiungendo un tocco di fascino mediterraneo. Lungo il percorso si scoprono anche viti da uva, ciliegi, albicocchi, noci e piccoli frutti, accanto a un tripudio di erbe aromatiche come rosmarino, timo, salvia e a specie meno comuni come liquirizia e citronella. Al centro dei Giardini si erge il cachi di Nagasaki, simbolo di resilienza e pace, che cresce tra le lavande in un labirinto che rappresenta il cammino verso la serenità. Ma il fico resta il protagonista indiscusso dei Giardini di Pomona. Una scelta ben ponderata, come racconta Belloni: “il fico dà un frutto squisito, sano, privo di trattamenti, energetico, facile da essiccare e conservare. È l’unica pianta che io conosca capace di dare due frutti diversi, in momenti distinti, dallo stesso albero. È parsimoniosa, non richiede molta acqua né grandi spazi, ma è incredibilmente generosa. È una delle piante che vivono più vicine al mare, tra le più antiche ad essere coltivate e molto resistente alle malattie”.

Albero di Fico

 LA RIGENERAZIONE DEL SUOLO E LA CONSERVAZIONE DELL’ACQUA: LA MISSIONE DEI GIARDINI DI POMONA

Il conservatorio dei Giardini di Pomona ha tre obiettivi principali: preservare il patrimonio genetico trasmesso nei secoli da centinaia di agricoltori, utilizzare l’acqua in modo parsimonioso e sensibilizzare sull’importanza della rigenerazione dei suoli, sempre più minacciati dalla desertificazione. In linea con questa visione, negli ultimi anni il conservatorio ha avviato un progetto di aridocoltura in collaborazione con la rete di permacultori locali. L’obiettivo è creare foreste alimentari dove le piante vengono coltivate utilizzando tecniche di rigenerazione del suolo e conservazione dell’acqua, come la realizzazione di swales (canali di raccolta) e l’uso di un sistema di concentrazione idrica che sfrutta la capacità dei muretti a secco e delle piante per distribuire l’acqua in modo efficace. In questo contesto, fichi e melograni sono i protagonisti, rappresentando esempi virtuosi di come si possa affrontare la scarsità d’acqua con un’agricoltura che rispetta l’equilibrio dell’ecosistema.

UN’ESPERIENZA UNICA PER TURISTI E RICERCATORI

I Giardini di Pomona non sono solo un luogo di conservazione botanica, ma un centro pulsante di attività culturali e formative che arricchiscono l’esperienza di chi li visita. Dai turisti ai ricercatori, chiunque può esplorare un’offerta variegata, che comprende mostre pomologiche, laboratori pratici e visite guidate in più lingue. Gli antichi casolari, restaurati con cura, ospitano strutture ricettive e spazi dedicati alla trasformazione dei prodotti locali, offrendo un’immersione autentica nella vita rurale pugliese. La posizione strategica tra Cisternino, Locorotondo e Martina Franca, unita al passaparola e all’attenzione dei media, ha trasformato i Giardini in una meta irrinunciabile, che attira ogni anno circa 5.000 visitatori, metà dei quali stranieri. Per molti turisti, soprattutto del Nord Europa, fichi e agrumi rappresentano l’essenza del Mediterraneo. Tuttavia, a differenza degli agrumi che possono essere trasportati facilmente, il fico è un frutto delicato, che perde sapore se non viene gustato fresco: difficilmente si assapora un buon fico raccolto cinque giorni prima della maturazione. Ecco perché tanti visitatori arrivano qui apposta per degustarlo al massimo della sua bontà.

Chi scopre i Giardini di Pomona spesso rimane colpito dall’atmosfera serena del posto e dall’esperienza diretta con la natura,” racconta Belloni. “Molti la definiscono un paradiso e faticano a lasciarlo”.

In questo angolo di Puglia, l’eredità di antiche varietà e il desiderio di sperimentazione trovano uno spazio che guarda al futuro, dove la biodiversità e la cultura agricola non sono solo raccontate, ma vissute e conservate. Un vero esempio di come la passione e l’impegno possano fare la differenza.

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