Parla uno dei creatori del format nato nel 2017. Dopo quattro anni di stop, si guarda al futuro per fare condivisione turistica
Dopo uno stop di quattro anni nel 2024 Assaprà, la manifestazione che omaggia il “format” della festa di paese, è tornata ad animare Corato con una forma più snella ma non per questo meno gustosa. Assaprà Off è una parentesi di gusto e spettacolo, ospitata dalla Festa della Mandorla della Pro Loco Corato lo scorso 28 settembre. Vito Cannillo, ideatore dell’evento insieme ai ristoratori Cinzia e Savino Di Bartolomeo de La Bottega dell’Allegria e al Maestro Aldo Caputo, spiega il perché di questa pausa, della ripartenza e di cosa diventerà Assaprà nei prossimi anni.
Cos’è Assaprà
Nel 2017 l’idea originaria di Assaprà era portare la festa patronale con tutte le sue caratteristiche – il cibo da strada gourmet, la musica e i momenti religiosi – nelle masserie. Lo scenario primigenio del festival è stato Masseria Cimadomo, a Corato, nel cuore della Murgia. Nell’aia antistante la struttura svettava la cassa armonica che da qualche anno aveva smesso di ospitare le bande da giro durante la festa patronale. Diversi stand offrivano street food rivisitato in chiave gourmet. Inoltre, la chiesetta di San Magno aveva ospitato anche alcune celebrazioni religiose. Non mancavano laboratori per bambini e per adulti. La scenografia dell’evento era impreziosita dalle classiche luminarie che abbelliscono i paesini di tutta Italia durante le feste patronali.
L’ultima edizione, quella del 2019, aveva mostrato agli organizzatori una grande potenzialità di Assaprà: quella di mettere in rete una serie di eventi “off”, cioè fuori dal calendario del festival centrale, e di realtà regionali legate al cibo e alla promozione del territorio. «Volevamo mettere in connessione tre realtà: l’area garganica, la Murgia e il Salento». Poi è arrivato il Covid e le sue problematiche, che hanno messo in pausa ogni progetto.
Assaprà off: com’è andata
Nel 2024, riprendendo le fila di quel desiderio di creare una rete di eventi in tutta la Puglia, Vito Cannillo e Savino Di Bartolomeo hanno proposto a Pro Loco Corato di affiancare una formula più snella del loro Assaprà alla Festa della Mandorla.
Al centro di Assaprà Off c’era lo street food enogastronomico, ma anche tanto altro: la street band Folkuria, il tavolo della condivisione, filo di memorie con il racconto di aneddoti e ricordi del passato. A commentare il tutto c’erano gli speaker di Radio Selene in diretta radiofonica. A impreziosire l’evento, la collaborazione con la Pro Loco di Rignano Garganico. «Volevamo offrire la nostra visione di un concetto semplice, ma innovativo: quello di condivisione di turismo, portando il fenomeno in zone meno coperte, come appunto la Murgia, ma anche alcune aree di Gargano e Salento».
Grazie all’energia della Pro Loco Corato e di quella di Rignano Garganico, è nata un’iniziativa capace anche di promuovere prodotti locali come lo è la mandorla prodotta a Corato. Negli ultimi anni questo paese del nord barese ha concentrato la sua attenzione sull’olio extravergine d’oliva, data la centralità produttiva a base di cultivar Coratina. Ma, come sostiene Cannillo, «dimentichiamo spesso di quanto sia articolato il nostro paniere agronomico. La differenziazione può creare un mercato più dinamico».
Il cibo secondo Assaprà
Il cuore di Assaprà resta il cibo. Nelle edizioni passate è maturato un concetto enogastronomico quasi paradossale per un format che omaggia le feste patronali. Durante quelle occasioni, si sa, la qualità non è proprio al primo posto. Paninazzi poco salutari dominano i menu dei camioncini disposti in fila lungo il corso principale del paese. Invece, Assaprà ha chiamato i migliori chef pugliesi e italiani per stravolgere questo stereotipo. Negli anni scorsi l’offerta food di Assaprà si è strutturata su tre pilastri: il ritorno alla terra, la trasposizione di materie prime legate all’alta gastronomica in un contesto agricolo, il dominio del vegetale e del locale. «Abbiamo scelto di giocare al rialzo sulla qualità del cibo, rendendola compatibile con un ambito più popolare».
Assaprà guarda al futuro
Ora la sfida è riportare Assaprà nel futuro, rendendolo più forte e radicato in tutta la regione. «Questo Assaprà Off ha dato il via alla progettazione di un’edizione 2025 in cui potenziare la rete di rapporti per mettere in atto quella condivisione turistica che crediamo possibile sul nostro territorio. Cerchiamo veri sostenitori della cultura pugliese, quindi non solo murgiana, con cui creare una rete di eventi che vadano ad animare tutto il mese di settembre».