Lo chef Felix Lo Basso protagonista di un cooking show dedicato ai prodotti dell’azienda pugliese
La gente dice che davanti a un prodotto Montronella chiude gli occhi e viaggia. Si dice anche che vox populi, vox Dei. Proprio per questo, facendo dei metaforici bagagli, ci si lascia andare al Viaggio del Gusto firmato Caseificio Montrone. Tutto ciò che è bello – e buono – non può che iniziare in un posto vista mare. Trani, capitale del gusto in Puglia, ha un posto speciale in cui l’idea di lusso naturale è accessibile a tutti. Si chiama Aquae Restaurant, una cucina con piattaforma immersa nell’acqua marina. È qui che il Caseificio Montrone ha accolto i suoi ospiti e l’estate con un incontro dedicato a Montronella, alla Burrata di Andria Igp e a tutti quei prodotti caseari che, grazie alla creatività degli chef, permettono a terra e mare di incontrarsi nei piatti.
Il timoniere di questo viaggio è Nick Difino, giornalista, autore e volto di Mezzogiorno e Dintorni (MED) per Telenorba. «Quando si mangia, lo si fa assimilando anche l’ambiente che ci circonda», sottolinea prima di accompagnare la performance di Felix Lo Basso. Proprio perché i piatti dello chef di origini molfettesi fondono colori e odori anche col mare che circonda il palco. Un grande viaggiatore, che ha fatto la storia della cucina in Puglia, Felix Lo Basso. Originario di Molfetta, ha frequentato l’istituto alberghiero in cui si sono diplomati quarantatré chef che hanno contribuito a portare la Stella Michelin nei luoghi in cui hanno lavorato.
«Il cuoco è un lavoro difficile, come tutti i lavori fatti ad altissimi livelli, ma da tante soddisfazioni – sottolinea Lo Basso – Perché la cosa più difficile oggi è far da mangiare, ma anche scegliere il prodotto giusto da portare in tavola. Sono sempre stato un cultore della scelta della materia prima e so che si tratta di una grande responsabilità. La prima cosa che ho fatto prima di questo cooking show è stato proprio assaggiare i prodotti Montronella. E ho viaggiato».
Dopo l’assaggio, lo chef ha restituito le sue impressioni di gusto in tre piatti. Il primo è un omaggio all’incontro tra terra e mare in cui, creando un’ideale tavolozza, le spume di funghi, pomodori, melanzana e basilico con un tocco di olio evo vanno a impreziosire di colore e sapore una fetta di fior di latte Montronella.
Il secondo piatto è la Parmigiana in un cannolo. La pasta brik avvolge la Burrata di Andria IGP, pomodoro e gambero crudo. «Gli chef pugliesi hanno portato la burrata in tutte le farce e negli stellati del mondo», aggiunge Lo Basso. Anche per questo oggi, «il suo clamore ha quasi superato quello del Parmigiano Reggiano», ha aggiunto Francesco Mennea, direttore del Consorzio della burrata di Andria Igp. Questa organizzazione vive di un obiettivo chiaro: comunicare al consumatore la burrata autentica, quella che ha stregato i big del pianeta al G7 di Borgo Egnazia.
Il terzo piatto prende uno dei simboli della Puglia – la frisella – “sponzata” in acqua di mare sterilizzata e farcita con una quenelle di battuta d’asino, ricotta al naturale firmata Caseificio Montrone, crema di borragine. «La semplicità è la chiave di una cucina essenziale – ricorda Lo Basso – per questo considero il mio ristorante una casa, Felix Lo Basso Home&Restaurant, un omakase italiano, dove il togliere è meglio del mettere».
Riccardo Montrone, rappresentante dell’omonimo caseificio, e Luciano Bucci, direttore commerciale dell’azienda, hanno accolto i loro ospiti da perfetti padroni di casa, accompagnandoli sulla piattaforma vista mare per una cena spettacolo. Il casaro Michele Falcetta ha illustrato la manualità della realizzazione della Burrata di Andria IGP, ricordando le sue origini, risalenti agli anni Trenta. Simbolo di sostenibilità, questo prodotto nasce per salvare il latte durante una fitta nevicata. Poi lo chef resident Mario Cimino e la sua brigata hanno servito una cena che, seguendo il fil rouge della serata, hanno permesso ai commensali e compagni di viaggio di attraversare i sapori del mare e della terra.
Il tramonto viene accolto con un buffet a base dei più golosi prodotti del Caseificio Montrone: “Acquasale” al modo dello chef con formaggio fresco e dadi di pane di Altamura; Salmone leggermente marinato al thè ai frutti rossi con stracciatella e lattughini; Caciocavallo con mostarde fatte in casa, focaccia e frutta secca; Sfoglia di fior di latte, avocado e Prosciutto di Praga. Una volta accomodati e riempiti i calici, su eleganti tovaglie bianche tutti gli ospiti hanno potuto assaggiare il primo e il dessert firmati da Cimino: Mezzi paccheri con mazzancolle, pomodoro infornato e stracciatella affumicata e Crostatina con mousse di ricotta, cioccolato rosa e pop corn caramellati.
Mentre il sole tramonta sulla costa tranese, si riflette su un’importante metamorfosi. Il gusto degli italiani è cambiato perché c’è meno ignoranza. La gente è più informata, ma meno formata a riconoscere quelle sfumature di gusto che raccontano l’autenticità. Tuttavia, come spiega Felix Lo Basso, «al Sud non avremo grandi budget, ma il nostro frigo è sempre pieno». Condizione necessaria e sufficiente anche per avvicinarsi con più consapevolezza ai piaceri che prodotti come Montronella e tutta la gamma firmata da Caseificio Montrone possono trasmettere in un sol boccone.