Negli anni Trenta del secolo scorso Michele e Antonio Miali danno lezione di grande lungimiranza e corretta valutazione delle cose, convincendo molti agricoltori della Valle d’Itria a reimpiantare uve a bacca bianca da utilizzare in Piemonte per produrre il Vermouth. Erano ancora i tempi in cui il cataclisma della fillossera si faceva sentire, dopo che da fine Ottocento il terribile insetto aveva devastato le viti d’Europa senza risparmiare la Puglia. Michele, Francesco e Marcello oggi costituiscono la quarta generazione che porta alto il blasone di una famiglia che può vantare di essere stata tra i primi imbottigliatori del tarantino e tra i promotori della Doc Martina Franca nata a fine anni Sessanta.
L’azienda, forte di una produzione vinicola di pregio nata da 10 ettari dove i filari sono mantenuti e custoditi come giardini, curati con passione ed energia, propone un Fiano Minutolo che a mio avviso si distingue nettamente come vino-simbolo di casa; un valido esponente dell’antica cultura di questo prezioso vitigno pugliese che in questo areale trova terra fertile e nei fratelli Miali dei degni rappresentanti.
Minutolo Fírr 2017 MIALI
Colorato di un gioioso paglierino brillante, dai riflessi dorati. Naso detonante, rapisce con un suggestivo mix di ricordi floreali (acqua di rose e gelsomino), per poi dipanarsi con profumi di cedro e kumquat, frutta tropicale, erbe di macchia marina e tintinnii di miele. La bocca equilibrata, gentile e rispondente, disegna un perfetto asse tra le componenti, chiudendo con una persistenza espressa su aromi di stampo minerale.
L’ho accostato ad uno dei grandi Re della cucina pugliese, gli spaghetti ai ricci di mare, ottenendo un risultato strepitoso!