Il nuovo Report Enoturismo e Vendite Direct-to-Consumer 2024 ha evidenziato come cambia la stagionalità del turismo del vino: le visite non si concentrano più tra maggio e ottobre (scendono dal 76% al 70,5%) e si estendono ai mesi di marzo, aprile, novembre e dicembre (in crescita dal 21% al 25%). Il 43,8% di chi prenota una visita in cantina ha tra i 25 e i 34 anni.
Il 2023 ha segnato un cambio di marcia per l’enoturismo in Italia: le esperienze si sono diversificate e le aziende si sono attrezzate per accogliere i visitatori anche nel weekend (nel 2023 + 30% le aziende visitabili di sabato) e il fatturato che nasce dai servizi enoturistici è cresciuto dell’11%.
Questi sono solo alcuni dei dati emersi nella pubblicazione del “Report Enoturismo e Vendite Direct-to-Consumer 2024” realizzato dall’impresa tecnologica Divinea con l’intento di supportare le imprese del settore vitivinicolo e gli esperti del settore per cogliere le opportunità legate alla vendita diretta e all’enoturismo, attraverso un’analisi dei dati. Un documento che ha coinvolto anche, nella sua parte conclusiva, l’Università Cattolica di Milano con una ricerca in materia di sostenibilità, non solo dal punto di vista ambientale, ma soprattutto sociale ed economica e dell’impatto che l’innovazione digitale ha su questo tema, in particolare con l’adozione di uno strumento CRM.
Nel 2023 l’offerta enoturistica italiana è cambiata rapidamente e le aziende vitivinicole hanno mediamente proposto 6 diverse esperienze o eventi (erano 4,7 le proposte enoturistiche in media durante il 2022). Cambiano anche i giorni di apertura e salgono al 78,1% le aziende visitabili di sabato, ovvero quasi +30% rispetto al 60,3% dell’anno precedente mentre il 54,2% delle cantine si sono attrezzate per accogliere visitatori anche la domenica. Per quanto riguarda le fasce orarie, gli slot delle 11:00 e delle 15:00 restano i più popolari, anche se queste preferenze variano significativamente a seconda delle diverse aree vinicole. Per esempio, nella zona DOCG del Prosecco, oltre il 30% delle visite si svolge alle 10:00, mentre in Puglia più di un terzo delle visite avviene nel pomeriggio, alle 16:00.
Un nuovo fenomeno: la destagionalizzazione dell’enoturismo
Sono due i fattori che incoraggiano le visite in cantina tutto l’anno. Da una parte le temperature più miti in autunno e inverno, dall’altra un numero crescente di aziende che hanno sviluppato offerte stagionali mirate. I dati confermano questo trend: tra marzo, aprile, novembre e dicembre si sono registrate più del 25% del totale delle visite (+4% rispetto al 21% dello scorso anno). Un numero importante che conferma un cambiamento della stagionalità dell’enoturismo che storicamente si è sempre focalizzato nei mesi che vanno da maggio ad ottobre.
Sempre più giovani in cantina
Un altro dato importante è che, in controtendenza rispetto ai dati che attestano che i giovani adulti che bevono poco o niente siano aumentati dal 31 al 44% (fonte YouGov), le visite in cantina attraggono sempre più giovani in azienda. A conferma di questo il fatto che il 43,8% di chi ha prenotato un’esperienza in cantina nel 2023 abbia tra i 25 e i 34 anni. A seguire troviamo la fascia 35-44 e 45-54 rispettivamente con il 23,1% e 15,3% che spesso sono famiglie. Per quanto la nazionalità di provenienza dei visitatori sia fortemente variabile in funzione dei diversi territori vinicoli, nel complesso 2/3 dei visitatori in cantina sono italiani e 1/10 vengono dagli Stati Uniti. Gli stranieri europei rappresentano circa il 20% con Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Regno Unito che insieme rappresentano la maggioranza e che, in generale, sono un pubblico particolarmente apprezzato visto che viaggiano spesso in auto e tendono ad acquistare quantitativi di vino ben più alti della media.
Abbiamo intercettato all’ultimo Vinitaly, durante la presentazione del libro di Dario Stefàno: Enoturismo 4.0, Federico Quaranta, conduttore Rai da sempre impegnato a raccontare le bellezze del nostra Paese, Federico grande amante della Puglia ci ha confermato: “La Puglia è immensa perché si estende dalla Capitanata fino al Salento, ha delle grandissime opportunità che derivano dal turismo di qualità, dal turismo del vino, dal turismo dell’olio, dall’itti turismo, guarda caso tutte attività sono legate al mondo rurale. Quindi puntando sulle proprie vocazioni si riescono ad ottenere ottimi risultati”.
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