Si tratta di uno stuzzicante apristomaco molto in voga, soprattutto nelle marine di Fasano nel brindisino, da tantissimo tempo.
È una ricetta inventata nelle case dei pescatori per conservare i polpi che, molti anni fa, erano abbondanti e se ne pescavano così tanti che si vendevano a prezzi molto bassi.
Ora purtroppo non è più così e quella che una volta era una ricetta finalizzata ad utilizzare l’eccedenza del pescato, se vorrete realizzarla sarete costretti a spendere una discreta sommetta, in quanto i polpi sono diventati, ormai, un mollusco di buon pregio e il prezzo di quelli locali va dai 20 ai 25 euro al chilo, a seconda delle pezzature e se ve li vendono lisci oppure sbattuti e arricciati.
Rimane, però, una ricetta gustosissima che vale la pena fare, in quanto può essere servita come un originale aperitivo magari accompagnata da un buon metodo classico o da un cocktail insieme ad altri stuzzichini, oppure servita come è ancora in uso in località Forcatella, insieme a ricci, frittura di calamari o polpi, melanzane sott’olio, olive, provolone e un fresco vinello bianco, possibilmente su di un tavolo vista mare.
La ricetta mi è stata data tanti anni fa dal pescatore torrecannese Andrea Argento ed ecco qui i passaggi:
- Sterilizzate il barattolo di vetro in cui metterete il polpo
- Lessate il polpo, ci vorranno circa 30/40 minuti a seconda delle dimensioni
- Fatelo raffreddare, tagliatelo in pezzi e inseriteli nel barattolo
- Coprite con dell’ottimo aceto di vino bianco
- Completate con un filo di olio per evitare la formazione in superficie di una patina bianca
- Chiudete il barattolo e mettetelo a pastorizzare in acqua bollente per creare il sottovuoto.
Potrete conservarlo a lungo e, quando aprirete il barattolo, potrete mangiarlo così com’è oppure condirlo con un filo di ottimo olio extravergine, aglio tritato e qualche fogliolina di menta.
Insomma, nonostante il costo del polpo provate a farla, ma se non volete imbarcarvi nell’impresa di metterlo in conserva, seguite lo stesso procedimento e tenetelo a marinare sott’aceto, in frigorifero, per un paio di giorni ma non di più.
Poi servitelo come appena descritto, è davvero gustosissimo e vi farà venire appetito!