Non c’è dubbio che il pomodoro è uno di quei prodotti che meglio identifica la Puglia, la coltivazione e la sua produzione, seguendo un lavoro artigianale e certosino nei campi è un vanto per chi questo mestiere lo ha ereditato e per chi ha deciso di intraprenderlo senza una storia generazionale alle spalle. Le conserve di pomodoro rievocano alla mente immagini di un’infanzia viva nei ricordi dei nonni, che per fortuna viene tramandata, riuscendo a rendere attuale una pratica che con gli anni è sempre diventata meno popolare tra le famiglie pugliesi. Il profumo del pomodoro appena raccolto e spaccato sul piatto o i profumi di passata proveniente dalle cucine delle nonne intente nelle preparazioni dei loro manicaretti per la famiglia sono emozioni semplici ma che lasciano il segno delle cose buone che fanno bene.
Il pomodoro Prunill, inserito solo da quest’anno nell’elenco dei Prodotti Alimentari Tipici, è un pomodoro che nella forma ricorda una prugna e nel sapore tende più a un gusto dolce è una varietà appartenente alla famiglia delle Solanaceae molto nota nel foggiano; la coltivazione di questa varietà di pomodoro è stata ritrovata, oltre che nell’areale di Lucera (FG), anche nelle aree orticole che da Lucera arrivano ai Monti Dauni.
I grappoli di pomodoro ‘Prunill’ si raccolgono ad agosto e vengono conservati appesi, tenuti insieme da un filo di ferro, nelle tipiche collane o corona. Il pomodoro ‘Prunill’ si presta anche alla trasformazione per la produzione di passata di pomodoro.
Lucera resta il fulcro di produzione di questa particolare varietà di pomodoro, la cui pianta è ad accrescimento determinato con portamento semieretto e foglie di un verde brillante con lieve bollosità. Le infiorescenze sono principalmente unipare. Forma grappoli di 4/5 frutti su più palchi (fino a sei) con maturazione scalare. Frutto di forma tendenzialmente allungata, di colore rosso intenso con piccolo umbone a maturazione. Si caratterizza per la consistenza dell’epicarpo e della polpa e per la intensità del sapore.
Tutelare e riscoprire per dare nuova vita ai prodotti appartenuti a un tempo passato permette di restituire valore. Reimpiantare tipologie autoctone accresce la biodiversità territoriale, permettendo in modo proporzionale di aumentare l’identità di un territorio.
Crediti Fotografici: @biodiverso_biodiversitapuglia