A Conversano, decine di migliaia di visitatori alla 12ª edizione di “Novello sotto il castello”, che si è tenuta dall’11 al 13 novembre. Ritornano, dopo lo stop dettato dalla pandemia, le sagre, eventi ricchi di tradizioni, prodotti tipici e saperi.
Dalle sagre di paese al paese delle sagre. Il passo, in fondo, è breve. E dopo lo straordinario successo degli eventi organizzati a Putignano (Borgo Stregato, ad Halloween) e a Rutigliano (Wine festival), ecco lo strepitoso risultato conseguito da Conversano. Poche settimane prima aveva fatto boom anche Castellana Grotte con il sacrificio di decine di migliaia di cosce, ali e petti sull’altare della Sagra del pollo e del coniglio. Insomma, l’offerta del marketing territoriale diventa in qualche modo comprensoriale, pur con l’assenza dell’ormai mitico appuntamento con Bacco nelle gnostre a Noci. Una organizzazione che da qualche tempo è una delle chiavi di volta degli appuntamenti con “Il cardoncello novello” (domenica 20 a Gravina) in un’altra “area vasta”, quella che ha visto l’elogio del saprotrofo del cardo selvatico anche a Ruvo e Spinazzola.
Dicevamo di Conversano. La città di Norba è da sempre uno dei centri gravitazionali con la sua offerta multiforme che compendia il food a quella già poderosa e ponderosa dell’arte.
Per la 12ª edizione di Novello sotto il castello, il paese di San Flaviano ha mobilitato ospiti internazionali e una collaborazione tra due realtà che da sempre hanno a cuore la valorizzazione del territorio. Ancora una volta è riuscita a migliorarsi, ritrovando al proprio fianco l’azienda Fruttattiva.
La manifestazione è tornata dopo la clausura imposta dalla pandemia. Nulla è stato lasciato al caso: sono state approntate cinque aree ai piedi del castello normanno-aragonese dedicate al food & wine e alla ‘castagna segreta’, consolidato brand del naming partner. «Per anni l’azienda è stata al nostro fianco, a supporto di Novello sotto il Castello – spiega Antonio Innamorato, presidente dell’associazione Compagnia del Trullo -, esempio della continua cucitura di legami con il territorio».
Come sempre l’offerta enogastronomica è stata d’eccellenza, sia per il vino nuovo e le castagne che per le innumerevoli specialità provenienti dai quattro cantoni del Belpaese.
Oltre al vino, offerto da ben quaranta cantine i cui stand erano dislocati in tutto il centro storico di Conversano, ecco la castagna. Con un’ospite d’eccezione, presentata grazie a un progetto della locale Confcommercio, nell’ambito di Storie Dinamiche: la castaña El Comùn, raccontata da Rocio Vazquez. Una cultivar diventata tra le più prelibate al mondo. La El Comùn proviene dalla sierra de las Villuercas, a Guadalupe, sud-est della provincia iberica di Caceres, tra 800 e 1.000 metri di altitudine.
Girando tra stand e bancarelle, i profumi e le piacevoli sensazioni inebriano gli ospiti e tra tanto girovagare è possibile imbattersi in una lezione su come lavorare tra le mura domestiche il frutto del castagno. Ecco la spiegazione: «Se avete voglia di farle a casa, le castagne, seguite i nostri consigli per preparare uno spuntino energizzante e dolce, perfetto se abbinato ad un buon vino rosso e corposo. Dovete preparare la castagna facendo un taglio di circa 2 cm sulla buccia, non molto profondo. Sempre. Ciò vi permetterà di sbucciarle più facilmente una volta cotte, bollite o arrostite, considerando che la buccia è estremamente dura. La cottura delle castagne al forno dura 20 minuti circa, a 220 gradi almeno. L’ideale, per ottenere una cottura uniforme del frutto, è girarle spesso durante la cottura. Altri modi per usare le castagne in cucina: lesse, secche o frullate per creare una crema».