Verdeca, fino a qualche anno fa questo nome non rievocava nulla di familiare, mentre oggi è considerato uno tra i vitigni più apprezzati della Puglia, grazie ai produttori lungimiranti che hanno reimpiantato e riscoperto questo vitigno dai profumi caldi e avvolgenti.
Il nome deriva dal colore verdolino degli acini ed è ritenuto un vitigno autoctono pugliese, il più diffuso nella regione, in particolare delle zone della Valle d’Itria, nella zona di Gravina e nelle zone del Tarantino e del Barese. Anche la Verdeca come molti vitigni tipici del sud probabilmente trae le sue origini dalla vicina Grecia. Nel passato la Verdeca veniva usata soprattutto come base per vini dolci o per vermouth, da vendere alle grandi cantine.
Settembre è il mese in cui la Verdeca viene raccolta, riuscendo, solo per determinate annate, a posticipare la sua vendemmia a ottobre. I grappoli si presentano di medie dimensioni, gli acini sono ovali e hanno la buccia abbastanza pruinosa. Predilige i terreni poco profondi e presenta delle caratteristiche alla vista, all’olfatto e al palato che rendono i vini prodotti con la Verdeca in unica percentuale di colore giallo paglierino con riflessi verde oro. Al naso offrono un bagaglio di profumi che abbraccia sia le note floreali, come i fiori di campo, che le note fruttate con sensazioni più agrumate tipiche del bergamotto e a frutti tropicali come l’ananas. Conserva anche note erbacee e in sottofondo lasciano una sensazione che vira lievemente sull’ammandorlato. Al palato la struttura risulta leggera e sono vini freschi, dotati di una buona sapidità e di una certa persistenza.
Come scritto tra le prime righe sono tanti i produttori che hanno deciso di credere e investire nella produzione della Verdeca, uno di questi è certamente Giovanni Aiello, l’enologo per passione che con la sua cantina ha reso protagonista la zona denominata “Canale di Pirro”, luogo storico legato alla famosa traversata con gli elefanti realizzata da Annibale. Giovanni ha saputo restituire a questo fazzoletto di terra pugliese, un’ampia depressione carsica nel cuore della Murgia dei trulli, il ruolo di protagonista che la Storia gli aveva attribuito, proprio alle pendici della Valle D’Itria.
Chakra Verde 2021 Verdeca Igt Valle D’Itria
Giovanni Aiello con la sua linea di vini compie un passaggio che potremo definire sartoriale, che coinvolge l’etichetta, realizzata a mano e la maniacale selezione dei migliori grappoli presenti in pianta. Le uve, pigiate e diraspate vengono pressate in maniera soffice, quindi il mosto viene fermentato in acciaio a temperatura controllata. A fine fermentazione, dopo il primo travaso, il vino rimane sulle fecce fini sino a Febbraio. Continui bâtonnage ne ampliano il volume e ne armonizzano il gusto. Alla vista conserva il tipico colore della Verdeca con il suo tradizionale colore giallo paglierino brillante impreziosito da riflessi verdolini. Al naso sprigiona una serie di profumi floreali e fruttati intensi, la nota minerale di gesso è marcata. Al palato riesce ad amplificare i profumi percepiti al naso, muovendosi in equilibrio tra acidità e sapidità su un finale che si ricorda all’infinito. Perfetto in abbinamento con un baccalà in tempura, la temperatura di servizio può essere anche inferiore ai 10 gradi, in enoteca raggiunge il prezzo dei 12 euro che tocca quota diciotto anche venti euro in carta al ristorante. Chakra è fusione delle energie di terra, aria e uomo.