Monica Caradonna, conclusa l’avventura in Rai ora è pronta a ripartire dal suo Ego Festival

Se ti capita di conoscerla per la prima volta resti coinvolto dalla sua trascinante euforia e da quell’esplosione di risate e battute che le vengono così spontanee, poi se la frequenti riesci a cogliere degli aspetti del suo carattere più inediti legati alle sue umane fragilità e alla sua inaspettata riservatezza. Monica Caradonna, giornalista pugliese tarantina doc e fiera di esserlo, quest’estate ha vissuto l’esperienza professionale più importante della sua vita, per tre mesi ha girato l’Italia da nord a sud, isole comprese, come inviata della fortunata trasmissione di Rai Uno, Camper.

L’esperienza con “Camper” si è appena conclusa, cosa porti con te alla fine di questo viaggio?

Una serie di foto che non dimenticherò mai, una serie di nuovi numeri in rubrica, di tutte quelle persone che mi hanno sostenuto durante questi lunghi mesi come il signor Luciano, un uomo di 84 anni che ho conosciuto durante la puntata dedicata al pesto genovese e poi lui: Romolo Algeni, ristoratore newyorchese, che nonostante il fuso orario, tutte le mattine ci seguiva per poi ripubblicare sui social stralci della trasmissione.

Con Camper sei stata in Puglia per ben due volte, cosa hai voluto far emergere della tua terra?

L’autenticità della Puglia, la sua bellezza e la ricchezza nell’offerta delle sue materie prime e soprattutto le sue storie, che sono tanti racconti di vita vissuta.

Qual è ora il tuo stato d’animo?

Mi manca il caos positivo che è dietro alla realizzazione di una trasmissione, mi sono cambiata nei negozi ho fatto pipì nei bugigattoli più impensabili, mi mancherà la mia autrice di riferimento, Sabrina Zappetta. Pensa che mia madre l’ultimo giorno di trasmissione mi ha inviato un cuoricino con la scritta ci mancherai, questo per raccontare il potere che ha la televisione nell’amplificare le emozioni. Durante questi mesi ho portato me stessa sullo schermo, infatti, nei collegamenti parlavo al pubblico con la naturalezza che ho quando parlo con i miei amici e la mia famiglia. È apparso il mio essere così godereccia.

In tv oggi appare un’Italia in grande difficoltà a causa del momento storico che stiamo vivendo, i tuoi collegamenti lasciavano una sensazione di speranza e positività negli occhi di chi intervistavi.

Io ho raccontato un’Italia coraggiosa, quella dei produttori del settore agroalimentare che vivono sulla propria pelle i risvolti negativi dei cambiamenti climatici, quelle persone che tutti i giorni hanno a che fare con una variabile impossibile da governare, il meteo. Loro sono i veri eroi dei nostri tempi, che rispettano la terra e l’ambiente ed ho imparato tanto stando al loro fianco. Spesso ho visto gli occhi lucidi nella gente che intervistavo, soprattutto quando siamo stati in Liguria, in quei posti colpiti dall’alluvione tutto era rimasto così com’era mentre nella vicina Francia dopo aver subito le stesse problematiche tutto è stato ripristinato.

Ti aspetti una prossima chiamata per un nuovo programma televisivo?

Incrocio le dita, ho avuto riscontri positivi ma al momento non c’è nulla di nuovo, poi non si direbbe ma sono una persona molto riservata nonostante il mio essere così rumorosa. In questa esperienza mi sono sentita al servizio del pubblico e alle dipendenze della più importante rete italiana, dovevo essere attenta a non sbagliare.

In questa esperienza che voto ti dai?

All’inizio avevo ansia da prestazione poi ho parlato con un mio amico videomaker per farmi dare dei consigli utili per stare in video, non riesco a darmi un voto perché non sono mai contenta di me. Ho la sindrome della secchiona e prima della puntata studiavo per essere sempre preparata sulle storie che raccontavo, alle dieci ero sul set per creare una relazione empatica con gli ospiti. Ho voluto creare un ponte emotivo con ognuno dei protagonisti delle diverse puntate, pensa che una signora mi ha regalato il quaderno con tutte le indicazioni per fare il prosciutto. Io ho sfogliato quelle pagine dove lei ha costruito il suo successo dopo aver perso il marito e il suocero è stato un segno forte per me. Ad Accumoli sono stata con una produttrice di formaggi e salumi aveva i lucciconi in diretta. Questo è il mio stile.

Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova edizione di Ego Festival?

La quarta edizione di Ego Festival andrà in scena dal 19 al 24 settembre e assume un carattere internazionale grazie all’arrivo a Taranto di dodici chef importanti provenienti dalle cucine più lontane del mondo. Saranno loro a dare vita al progetto Dinner Incredible ‘invadendo’ la città dei due Mari per definire la cucina pugliese e tracciare una mappa del gusto che supera i confini nazionali. Focus importante sarà poi la regina indiscussa di Taranto, la cozza nera che quest’anno è diventata presidio Slow Food. Il taglio Pop di Ego Festival sarà legato alla prima edizione di “Cozza in the City”. Cozza in the City è l’importante novità di questa edizione del 2022.  Sabato 24 settembre sarà dedicato alla “cozza”; saranno coinvolti cuochi pugliesi che si confronteranno tra loro, studiando e creando dei piatti in cui la “cozza” sarà la protagonista assoluta.

In questo momento della tua vita sei felice?

Sono in ordine, felice e grata Camper è stato un fulmine a ciel sereno e sono soddisfatta, il mio telefono resta sempre accesso e chi vivrà vedrà.

 

 

 

 

 

 

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