Dichiarati patrimonio dell’Unesco dal 2018, i muretti a secco sono il simbolo dell’architettura rurale pugliese. Un’opera povera e sostenibile composta da blocchi di pietra incastrati tra loro senza l’uso di alcun legante.
Dalla voglia di tutelare e tramandare questa ricchezza nascono i corsi per realizzare e restaurare muretti a secco, organizzati dall’associazione Retake Modugno.
Un’idea nata per puro caso, proprio mentre Nicola De Benedictis, ingegnere meccanico di professione e volontario di Retake nel tempo libero, si dedicava al rifacimento della sua recinzione.
“Un giorno il mio amico Rino Falagario, anche lui volontario, venne a trovarmi in campagna mentre ero alle prese con il restauro di uno dei miei muretti a secco. Lui rimase meravigliato da questa iniziativa e mi propose di organizzare un corso. Quindi dopo un momento di riflessione ci siamo messi in moto per programmare questi appuntamenti, che hanno avuto un discreto successo”.
IL RITORNO ALLA TERRA
Un’iniziativa che contribuisce sicuramente alla salvaguardia di questo patrimonio, ma che allo stesso tempo aiuta a riscoprire i ritmi lenti e le tradizioni della terra. Molti dei partecipanti sono stati spinti proprio da questo bisogno, ma c’è anche chi l’ha considerata un’opportunità formativa.
“Dopo il lockdown la gente ha riscoperto finalmente l’importanza di vivere da vicino la campagna e di vivere in un ambiente più sano. Ecco, il muretto a secco è diventato uno strumento utile a questo. Molta gente partecipa a questi corsi per riavvicinarsi alla vita contadina, ma alcuni credono di poter trovare anche un lavoro. Noi ci auspichiamo che dopo il corso la gente abbia la possibilità di mettersi in gioco e di fare esperienza, perché la pratica è la migliore scuola che può dare un valore aggiunto”.
TEORIA E PRATICA DEL MURETTO A SECCO
Oltre a essere un elemento altamente scenografico, cornice per eccellenza di ogni paesaggio pugliese, questa tipologia di costruzione diventa essenziale in presenza di terreni sassosi e di pendii o ancora per creare terrazzamenti da destinare a vigneti e orti. È proprio su quelle che sono le funzioni e le utilità dei muretti a secco che si focalizza la parte teorica del corso.
“La pratica invece prevede l’utilizzo di attrezzi per l’allineamento dei muretti, la scalfitura delle pietre, perché alcune hanno bisogno di essere scalfite per poi essere incastrate nel modo più opportuno, cercando di creare interstizi e spaziature all’interno che possano ospitare insetti, erbe spontanee ed elementi utili alla raccolta dell’umidità. In un muretto a secco completamente impermeabilizzato non si creerebbe questo habitat naturale ed equilibrato.”
TUTELARE IL PATRIMONIO
Abbiamo quindi ereditato un’arte che a distanza di anni dimostra ancora la propria efficienza e il suo essere in perfetto equilibrio con l’ambiente circostante. Un’arte che merita di essere conosciuta, tutelata e tramandata.
“Questo patrimonio va salvaguardato facendo comprendere l’utilità dei muretti a secco, essenziali per la protezione, per il consolidamento dei terreni e per i terrazzamenti, oltre che per una serie di funzioni quali la raccolta dell’umidità e la creazione di habitat naturali.
Noi godiamo della bellezza dei nostri territori lasciati dai nostri nonni.
Adesso è tempo che anche noi facciamo qualcosa per salvaguardare queste bellezze”.