Manuela Vitulli, anima barese classe ’91segni particolari è al suo secondo passaporto. Il viaggio è una passione che ha alimentato da piccola e che da grande ha saputo trasformare in una concreta realtà lavorativa. Manuela è una tra le travel blogger più seguite con un esercito di follower che supera i 145 mila, il segreto del suo successo risiede nella veridicità e nella semplicità della sua comunicazione. Una laurea in fisioterapia riposta in un cassetto e la voglia di riempire quella valigia per vivere un viaggio, consapevole del fatto che ogni viaggio è una nuova scoperta, una commistione di culture e un arricchimento personale, che Manuela ama dargli forma attraverso le sue parole. Era il 2013 quando prende vita il suo blog: “Pensieri in viaggio”, una scelta che trasformerà la sua passione in una realtà. Il viaggio è la sua terapia, ciò che la fa stare davvero bene, ma torna sempre nella sua adorata Puglia che lei stessa definisce il suo nido. Ha viaggiato in tutti i continenti eccetto l’Oceania ma in Puglia ama stare e viaggiare perché è sempre una scoperta che merita di essere vissuta. Post pandemia il modo di viaggiare è cambiato e anche Manuela preferisce viverli diversamente senza farsi coinvolgere dalla frenesia della partenza obbligata, prendendosi il suo tempo. Oggi è impegnata con la presentazione del suo secondo libro: “Viaggio Sentimentale in Puglia” abbiamo parlato di questo e tanto altro direttamente con lei.
Viaggio Sentimentale in Puglia cosa rappresenta e cosa dobbiamo aspettarci da questo libro?
È un mix di cose che difficilmente riesco a racchiudere in un genere unico perché non è né un racconto e né una guida. Rappresenta un mio viaggio dal Gargano al Salento realizzato in percorsi e anni differenti, dove si percepisce leggendolo il cambiamento avvenuto in Puglia soprattutto dal punto di vista turistico. Un omaggio ad alcune storie che meritano di essere raccontate un mio bel traguardo giunto come una personale vittoria dopo quasi dieci anni di lavoro costante.
La tua storia è fonte d’ispirazione per tanti ragazzi che vogliono trasformare la propria passione in un lavoro, tu come ci sei riuscita?
È successo perché sono molto costante e mi sono dedicata anima e cuore a questo progetto, mi ha aiutato anche il fatto di aver iniziato in un momento in cui non eravamo tanti a fare questo sui social e prima non ci si aspettava che questo potesse diventare un lavoro.
Come sei riuscita con il blog a riscuotere tanto successo. Cosa ti distingue dagli altri travel blogger?
Ascoltando ciò che mi dicono le persone che mi seguono, che non amo definire follower, ho un rapporto confidenziale con loro, non ho filtri e voglio sempre restare in contatto con tutti loro.
Il viaggio che più di tutti porti nel cuore?
Un po’ tutti i miei viaggi mi hanno lasciato qualcosa anche quello che sembra all’inizio ti abbia lasciato meno alla fine ha sempre qualcosa da darti. Comunque ho amato tanto Cuba e la Tailandia.
Per chi volesse venire in viaggio in Puglia cosa gli consiglieresti di visitare?
Se è per la prima volta in Puglia gli proporrei i grandi classici quindi partendo dal Gargano andrei a Vieste e Peschici, poi scenderei verso Trani per continuare a Monopoli, Alberobello e Polignano. Alla fine concluderei con il Salento e Lecce. Per chi ha già fatto dei viaggi in Puglia gli consiglierei delle mete per le vacanze meno affollate e che meritano il viaggio come Manduria, che per me è stata una bella scoperta.
La Puglia cosa rappresenta per te?
Per me è sempre una bella scoperta.
Quale sarà il tuo prossimo viaggio?
In realtà sono presa dalla presentazione del libro e non ho programmato nulla per il momento ma se dovessi organizzare qualcosa andrei in Argentina.
La pandemia ha modificato il modo di viaggiare?
Si, la pandemia ha cambiato il modo di viaggiare in generale e nel mio personale non mi va di partire continuamente perché passare da un viaggio all’altro non è giusto perché serve del tempo anche per metabolizzarlo. Un altro elemento importante che frena il viaggiare senza sosta è l’aspetto legato alla sostenibilità, che così si va a far benedire. Non voglio viaggiare come una trottola voglio godermi il viaggio, rispettando i miei tempi.
Cosa diresti a tuo padre se fosse ancora vicino a te e cosa ti direbbe lui?
Lui mi abbraccerebbe e mi direbbe che è fiero di me, ne sono certa. Io gli direi che questo libro senza di lui non sarebbe stato lo stesso. Senza la sua baresità e tutti gli aneddoti che ci legano. In questi giorni ho pensato molto a quanto sarebbe stato bello averlo alle presentazioni del libro e consegnargli una copia del libro con dedica. Spero che la dedica gli sia arrivata comunque.