Siamo nipoti di contadini persone che lavoravano la terra dove il sole era l’orologio naturale delle loro giornate, dove un germoglio raccontava l’arrivo di una nuova stagione, dove le mani sporche di terra portavano a casa il cibo prezioso per i nostri genitori. Siamo cugini di pastori e macellai che accudivano gli animali come un buon padre sa fare. Siamo figli di pescatori dove le onde del mare scandivano il tempo in attesa della pesca. Proprio lì a due passi dal mare all’interno di Tenuta Pettinari sorge Cantina Coppola 1489. Vermentino, Negroamaro e Primitivo sono i tre vitigni dell’azienda, che l’enologo Giuseppe Pizzolante lavora, mantenendo intatte le caratteristiche intrinseche dell’uva, riuscendo a portare in bottiglia un sorso del territorio d’appartenenza.
La prima vinificazione in bianco del Negroamaro venne eseguita nel 2004 con il nome di Rocci, in quegli anni il disciplinare non permetteva di scrivere in etichetta Igt, per questo motivo venne imbottigliato come vino da tavola. Questo vino nato per seguire delle necessità aziendali negli anni ha saputo conquistare i palati dei salentini, diventando un protagonista sulle loro tavole.
La storia della famiglia Coppola, d’origine siciliana, si amalgama perfettamente al tessuto sociale e territoriale del Salento, in particolare della città di Gallipoli sin dal 1498. Le vicende storiche si intersecano nella vita di questa famiglia dal lustre passato e dal presente ben radicato al territorio. Dal 1983 sono gli unici custodi della Doc “Alezio Rosato” una denominazione incastonata a est di Gallipoli, fra i comuni di Alezio e Sannicola ed in parte anche con il comune di Tuglie.
L’ultima bottiglia nata all’interno della cantina è un Metodo Classico millesimato 2015, un dosaggio zero che affina per sessanta mesi a contatto con i propri lieviti con una produzione davvero limitata di sole 900 bottiglie. Il Negroamaro presente in purezza in questa bottiglia rivela quanto questo vitigno possa essere poliedrico e in grado di scommettere sul futuro, parole pronunciate da Luciano Pignataro, giornalista e critico enogastronomico, presente con l’enologo e il patron di Cantina Coppola alla presentazione della novità aziendale. Pignataro continua dicendo : “L’uva parla con la sua espressività migliore”.
Da anni la cantina affianca alla produzione vinicola anche un’area dedicata all’ospitalità, da poco tempo a completare l’offerta c’è il ristorante “Vigneto del Gusto”, curato dallo stesso Niccolò Coppola con lo chef Gabriele Billotta. Un’idea di cucina fortemente ancorata al territorio con incursioni estere determinate dall’esperienza accumulata negli anni dallo stesso chef. Ultimamente è sempre più frequente osservare realtà come quella di Cantina Coppola 1489, che puntano a valorizzare la propria realtà attraverso l’ospitalità e la ristorazione per permettere ai visitatori di compiere esperienze di gusto e di vita.