È arrivato il momento di riaprire le porte del Pitti Taste, che dopo lo stop forzato dell’edizione 2020 e 2021, ritorna dal 26 al 28 Marzo nella nuova location della Fortezza da Basso. Per l’occasione la manifestazione cambia immagine e si tinge di colori sgargianti dal gusto pop e grafica d’impatto per ospitare Taste the unexpected. Come ha spiegato Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – c’è stato un ripensamento funzionale della manifestazione: “più disteso e funzionale, che al tempo stesso garantisce un’esperienza del salone in totale sicurezza, così come avvenuto per la ripartenza dei nostri appuntamenti moda”. Si parte dal Piano Attico del Padiglione Centrale, per scendere al Piano Terra, e da lì concludersi al Padiglione Cavaniglia (che ospita lo shop) della Fortezza. L’edizione numero quindici di Pitti Taste si muove su un binario legato all’attualità, la manifestazione ha come tema portante Zero Spreco: non sprechiamo il cibo, non sprechiamo l’ambiente sul quale si snodano talk ed eventi per portare alla luce buone pratiche ed esperienze concrete che – in ogni anello della filiera – diventano esempi paradigmatici di un certo approccio al cibo e all’ambiente, che implica anche il recupero delle risorse, la tutela e la rigenerazione del suolo, la valorizzazione delle tipicità e dei prodotti di prossimità.
La compagine pugliese schiera le sue eccellenze, coinvolgendo dal Gargano al Salento quaranta aziende del Tacco d’Italia. Olio, conserve, Gin, pasta, salumi e vini sono solo alcuni esempi merceologici che animeranno i banchi degustazione del Taste Di Firenze. Abbiamo raccolto gli umori di alcuni produttori prima dell’apertura dell’evento, ponendo loro un a semplice domanda: Quali sono le aspettate verso questo Taste 2022?
Francesco dell’azienda Petramarè con il suo Friscous, definito il “cous cous salentino” nato dalla combinazione di semole e farine di grano duro, tra cui farina del Senatore Cappelli, che vanta una ricetta esclusiva e protetta da brevetto ci dice: «Dopo un periodo di sospensione dovuto alla pandemia, il Taste rappresenta per noi un’importante occasione per ritrovarsi all’interno di una comunità sempre attenta alla qualità delle materie prime e all’aspetto salutistico, proprio del mangiare bene. Ci aspettiamo di incontrare amici e appassionati di quel Made in Italy, che trova la sua massima espressione nell’artigianalità, nel rispetto della tradizione e nell’innovazione».
Mario Di Latte proprietario dell’azienda Calemone afferma: «Il Taste per noi rappresenta la ripartenza con la speranza che si possa realmente realizzare. Vogliamo capire dove vogliamo andare perché gli ultimi due anni hanno modificato gli scenari a abbiamo bisogno di avere delle conferme dal mondo dei consumatori. Nel 2020 abbiamo lanciato un nuovo prodotto la linea dei pomodori datterini rossi e gialli conservati nell’acqua di mare di Torre Guaceto e soto forma di passata. Ci piacerebbe avere delle conferme che le cose stiano andando nel verso giusto».
Vito Cannillo, CEO di Prima Bio ci spiega: «Per me, ma credo per tutti gli operatori del settore food e accoglienza, questa edizione del Taste rappresenta una vera e propria uscita dal tunnel. Il progetto PriMa è sinonimo di innovazione, stile, ricerca, bellezza quindi il Taste è il contenitore ideale per comunicare nel giusto modo chi siamo e quali sogni e prospettive abbiamo. Ricominciamo allora dal Taste a comunicare, specie all’estero, il potenziale enorme che abbiamo e che nello specifico ha il progetto PriMa. Qui partendo dalla ricerca su spezie e oli essenziali ci siamo confrontati con i maestri dell’innovazione in cucina per proporre con le nostre essenze aromatiche biologiche, soluzioni all’avanguardia con le esigenze moderne dei “food lovers”. Perché e concludo, la cucina è una armonica declinazione di uno stile di vita completo fatto di costante integrazione tra vecchio e nuovo, gusto e tendenze, scienza e ricerca, salute e benessere. Questi i nostri pilastri, questi i punti che torneremo a presentare a Firenze.
Angela Santoro del salumificio Santoro ci dice: «Siamo in grande attesa per questa nuova edizione di Taste a Firenze, da un lato per l’occasione di tornare a frequentare gli eventi da protagonisti come avveniva fino a due anni fa e da un altro latro anche per la gioia di rivedere nuovamente clienti e colleghi. Ci aspettiamo di respirare finalmente aria di una nuova normalità, consapevoli oggi più che mai della fortuna di essere ambasciatori del gusto pugliese in giro per il mondo».
Piero Palmieri dell’azienda agricola Donna Francesca: «Mi aspetto un Taste di ripartenza che comunichi in maniera diversa il nuovo trend, che noi siamo pronti ad accogliere. Questo Taste non vuole soddisfare bisogni ma dei desideri, i nostri clienti si aspettano qualcosa di diverso e noi lavoriamo in questa direzione. Ci aspettiamo tanto movimento, fermento e voglia di ripartire noi siamo carichi».
Giuseppe Lombardi di Torrente Locone è al suo primo anno di Taste e dopo una lunga selezione sono pronti ad affrontare questa nuova sfida. «Non siamo frantoiani da generazioni tutto è nato da mio padre e quello che facciamo lo mettiamo in pratica con professionalità. La parola chiave di questa nostra prima esperienza a Firenze è sfida».