Origini pugliesi mai dimenticate, tanti anni dall’altra parte del mondo, dove incontra l’amore della sua vita, che è ora sua moglie e mamma delle sue due splendide bambine: Christian Martena, chef e proprietario di Clara restaurant a Bangkok, racconta la sua sfida più grande e i suoi obiettivi per il futuro.
Christian incontra Clara, francese, da Sensi Restaurant, ristorante gourmet della capitale thailandese: lui è lo chef e lei la maître. Il resto è storia: l’amore, il matrimonio, le esperienze lavorative in hotel di lusso in Thailandia e Myanmar, la decisione di aprire un posto tutto loro nella città che li ha fatti innamorare, solo quando si sono sentiti davvero pronti.
Clara restaurant si trova in una zona residenziale di Bangkok, a due passi dal quartiere business di Sathorn, in una splendida villa con giardino che in passato ospitava una galleria d’arte. Gli arredi sono moderni ed eleganti, curati dal designer Peter Tendercool e dal famoso tattoo artist Tantai. Le pareti ospitano periodicamente opere di artisti emergenti, sia thai che italiani. L’ampio giardino fa da lounge per un rilassante post serata al fresco.
Appena terminato il periodo di soft opening, però, è arrivato il Covid. Christian e Clara hanno appena avuto la loro seconda figlia e si ritrovano costretti a fermarsi, per un lockdown che in Thailandia è durato ben più che in Europa.
“Nella criticità del momento, ho saputo comunque riconoscere la nostra situazione privilegiata: abbiamo trascorso il periodo di chiusura nella nostra casa al mare a Hua Hin, circondati da tutti i comfort, ma, soprattutto, ho assaporato a pieno il piacere di dedicarmi alla famiglia. Ogni sera leggevamo una favola alle nostre figlie e rimboccavamo loro le coperte: una routine tanto dolce quanto impossibile da attuare per noi, dato l’impegno del nostro lavoro” dice Christian.
Le difficoltà non sono certo mancate: dal turnover del personale allo sforzo per garantire a tutti una continuità nel ricevere lo stipendio, senza alcun aiuto statale (il welfare in Thailandia è praticamente inesistente).
Nel frattempo si continua a ragionare con un’ottica ottimista e di ricerca: Christian ha tanta voglia di esprimersi al meglio come chef, e dà il benvenuto nel team al giovanissimo sommelier francese Théo Laverne (con una lunga esperienza in diversi stellati), incontrato poco tempo prima durante una serata al bar dove si è subito creata la giusta connessione. Il 30% dei vini in carta da Clara sono pugliesi e lo chef confida che la sua bottiglia del cuore è quella del Susumaniello di Masseria Li Veli.
Christian interpreta in maniera moderna e creativa quelli che sono i sapori di casa, della sua tradizione e dell’Italia in generale. Non a caso, l’ultimo menu degustazione da lui proposto è un ritorno alle sue origini ed è un tributo all’ultimo viaggio suo e di Clara, che risale ormai a 4 anni fa: ognuna delle 7 portate rappresenta una regione diversa (Puglia, Sicilia, Sardegna, Umbria, Toscana, Alto Adige e Piemonte).
La prima non poteva che essere dedicata alla Puglia: frisa scomposta preparata con grano Senatore Cappelli, latte di burrata, spuma mediterranea e ricci: un omaggio alla scarpetta che si fa con il pane e i ricci di mare, ma anche un richiamo ad uno dei ricordi più cari a Christian, che da bambino si tuffava dagli scogli per pescare i ricci e poi aprirli insieme ai nonni. “Le mie figlie fanno una vita proiettata nel futuro, frequentano scuole internazionali, non stanno vivendo le esperienze che ho avuto io da piccolo, ma uso i sapori per raccontare memorie, creare un’identità”.
Durante i pesanti mesi di Covid è poi sfumato il progetto di aprire un ristorante di cucina pugliese; Gianvito Zizzi, originario di Martina Franca, socio nonché carissimo amico di Christian, è venuto a mancare in un terribile incidente stradale.
Pertanto il futuro è tutto concentrato su Clara: Christian cerca la consacrazione che ormai merita dopo più di 10 anni di attività, e si augura di essere il primo italiano ad ottenere la stella Michelin in Thailandia: “Siamo ottimisti perché sappiamo che il governo tailandese investirà nel nostro settore, che, insieme al turismo, è quello trainante del Paese”; la Thailandia ha infatti recentemente comunicato di aver stanziato una cifra consistente per far approdare più ispettori della guida nel Paese. Occhi aperti dunque, per una realtà promettente come Clara, che propone un’evoluzione del cibo italiano all’estero: non solo comfort food, ma creatività (grazie all’accostamento degli ingredienti) e modernità (grazie alle tecniche di cucina e alle proposte presentate).