Lecce è una città che nutre di bellezza sia i suoi abitanti che tutti i viaggiatori che abbiano la fortuna di visitarla, soprattutto quando ci si imbatte all’improvviso nelle viuzze dove viene voglia di guardare con occhi sempre curiosi tutti i palazzi gentilizi, in special modo quelli con corti interne eleganti, curate, uniche. Ma quando arrivi in via XXV Luglio al civico 13, esattamente alle spalle di piazza Sant’Oronzo, ti senti piccola piccola. Già, perché la sensazione che ricevi è quella di essere di fronte ad un edificio di inusuale importanza ed a salire quei tredici scalini ti senti un tantino esitante, per via dell’imponenza del Palazzo Bn Hotel. Tuttavia, una volta varcata la soglia del Palazzo, ti si apre davanti agli occhi un mondo nuovo e ti scopri immediatamente a respirare la storia, quella di un’epoca fatta di eleganza, buon gusto e grande accoglienza. Una signorilità pienamente ricreata ai nostri giorni, grazie allo staff del BN Hotel, che ti fa sentire subito a tuo agio, facendoti superare presto la soggezione che può incutere l’imponenza della costruzione vista dall’esterno.
Mentre fai il check-in, il tuo sguardo pieno di meraviglia inizia a vedere la luce del sole che entra dal maestoso portone, i colori, le colonne in marmo, la imponente scalinata, facendoti ritrovare quasi sul set di un film d’epoca, invece, sei nello storico palazzo un tempo sede del Banco di Napoli a Lecce, ristrutturato a questo scopo nel 1930 secondo l’architettura piacentiniana del tempo e lasciato, poi, abbandonato a sé stesso nell’anno 2009. Dopo dieci anni di incuria, un brillante finanziere italo – svizzero, René de Picciotto, lo acquistò per ridargli nuova vita: e così, come la mitica Araba Fenice, il palazzo dopo dieci anni è risorto dalle proprie ceneri trasformandosi in un luogo unico, caratterizzato da una straordinaria complessità ed eleganza.
D’altro canto, non è che dormire o cenare in una ex banca capiti spesso, né tanto meno è frequente fare fitness in quello che un tempo fu il suo blindatissimo caveau: sicché, il miracolo pare realizzato soprattutto grazie al sapiente restauro conservativo operato. E la storia, lungo il bellissimo tour del quale siamo stati protagonisti, ci è stata illustrata dagli artefici dell’operazione di recupero, ma anche arricchita dai coinvolgenti racconti di uno degli ultimi funzionari della Banca in quella sede, il dott. Bruno Bovenga, che dal 2009 non ci aveva messo più piede. Una storia arricchita da una dettagliata documentazione fotografica e feconda di tanti aneddoti di quel periodo, tesi anche a far comprendere quanto sia stato importante negli anni ‘30 il ruolo del Banco di Napoli nell’economia complessiva del territorio salentino, da quella privata a quella pubblica, giacché Banco Napoli era tradizionalmente anche il gestore di gran parte delle tesorerie degli enti locali del sud Italia.
Il percorso inizia sotto la guida del direttore generale Marco Cagnetta, manager proveniente da una grande esperienza del mondo dell’hotellerie all’estero, che con tanto entusiasmo racconta quanto sia importante per lui questa nuova esperienza in Puglia. Ha subito creduto in René de Picciotto, uomo che ha investito tanto in Puglia dando un valore aggiunto a Lecce e recuperando un edificio oramai abbandonato da dieci lunghi anni. Con la sua sensibilità al bello lo ha fatto rinascere nel migliore dei modi ed ora la struttura è pronta ad accogliere tutti i viaggiatori, italiani e stranieri, aprendo le proprie porte innanzitutto ai leccesi, con una serie di servizi collocati ai massimi livelli e che fanno sentire l’ospite il centro geometrico attorno al quale è stato inteso realizzare ed organizzare l’intero complesso BN Hotel, con una concezione quasi sartoriale di ciascuna proposta. Il roof top, ideale per aperitivi e feste, al ristorante RED con menù a la carte, al “fish bar”, bistrot a base di pesce, al banco bar, al settore dedicato alla pizza, ai prestigiosi appartamenti che costituiscono l’hospitality vera e propria dell’hotel, alla incredibile sala fitness.
Marco ti coinvolge talmente tanto nel tour da far sì che tutti i tuoi sensi vengano conquistati, quasi rapiti, dalla bellezza e dalla raffinatezza delle soluzioni realizzate, iniziando dalle tredici suites, in realtà veri e propri appartamenti lussuosi, dotati di ogni più ricercato elemento di comodità, arredati con gusto e tessuti eleganti.
Subito dopo il tour si sposta nella zona del cocktail bar, ricavato proprio laddove era il banco della cassa, sapientemente guidato dal bar manager Mauro de Giosa, che ha preparato con le sue sapienti mani un drink: non una semplice bevanda, ma un racconto che si snoda attraverso la storia delle materie prime usate e le varie metodologie di preparazione adoperate per raggiungere il risultato finale. Quando prepara e spiega, sembra piuttosto un direttore di orchestra collocato su di un palco, felice di rendere partecipi gli avventori di quanta cultura e quanta storia vi siano dietro quello che solitamente viene presentato come un semplice cocktail.
Ca va sans dire che, giunta l’ora di cena, è scoccata la convocazione al Red, l’eccellente ristorante del BN Hotel, in cui tutto è curato sotto ogni aspetto dal direttore di sala Giovanni Tortora, professionista dotato di una straordinaria capacità di accoglierti e farti sentire a casa tua, che illustra con dovizia di particolari tanto i vini del territorio pugliese quanto i piatti preparati dallo chef Simone De Siato. Uno chef le cui creazioni si riconoscerebbero ad occhi chiusi, per quella innata dote di saper mettere la propria firma nei piatti che presenta, un modo quasi gioioso di preparare le sue specialità, attente alla qualità ed alla stagionalità delle materie prime, dalla marcata caratterizzazione territoriale, accompagnate da una sua personalissima rivisitazione, in grado di renderle uniche e riconoscibili: come nel caso di “Come se fosse una colazione Leccese”, pasticciotto salato con fave e cicorie accompagnato dal cappuccino di funghi ; oltre ad essere squisito, è anche molto bello da vedere. Molto particolare, infine, il dolce, creato ad immagine e somiglianza di una Banconota, la vecchia cinquecento lire del Banco di Napoli.
Il BN Hotel, giova dirlo, è stato di recente premiato con il prestigioso “Best Hospitality“ dalla rivista Food and Travel Italia : “ La ex filiale del Banco di Napoli nel cuore di Lecce, trasformata in un tempio dell’ospitalità e della gastronomia locale grazie a un imprenditore illuminato, a manager motivati e a uno staff preparato che hanno fatto diventare questo, un luogo di classe con la tipica accoglienza salentina”. Non è un caso.
In struttura, infatti, non ti trovi di fronte soltanto a grande gastronomia o ricercata eleganza dell’hospitality, ma anche in presenza di una superlativa quanto completa offerta nel settore “ Benessere “.
Come esaurientemente spiega il nostro Cicerone, “La massima espressione di una scelta di innovazione tecnologica al servizio del benessere è nel BN Wellness, una proposta innovativa e unica per la sua offerta. Palazzo BN è il primo hotel di lusso in Europa a disporre di un D-Wall, che non è altro che l’evoluzione del classico specchio delle palestre. Lo specchio digitale Hi-tech permette di eseguire i gesti motori con il massimo controllo, consentendo di analizzare in tempo reale il lavoro sia dal punto di vista della singola performance sia dal punto di vista riabilitativo.
Attraverso una telecamera 3D e una piattaforma di forza riesce a riconoscere fino a 16 articolazioni del corpo contemporaneamente.
La rivoluzione di questa strumentazione è che riesce a fornire un bio feedback immediato”. Va detto che nell’illustrazione non c’è una sola parola fuori contesto, poiché sperimenti personalmente tanto l’unicità del luogo ( il caveau della banca, con gli spogliatoi ricavati in mezzo alle casseforti di un tempo, è un unicum ) quanto quella delle attrezzature installate che, ad esempio, sono in grado di farti vedere, digitalmente ed in tempo reale, cosa non va nella tua postura e quali inconvenienti ti provoca. Ovviamente, subito dopo la conclusione della seduta di training c’è una vasta gamma di centrifugati ad attenderti per reintegrare la disidratazione post allenamento.
Ha pensato bene Renè de Picciotto, uomo lungimirante e finanziere di successo, aiutato, nella fattispecie, anche dalla Cabala: 13 il numero civico dell’ingresso, 13 i gradini della scalinata d’ingresso e 13 gli appartamenti. Sarà un caso?