Foglie di fico: l’ingrediente che non ti aspetti, perfette per la “ficaccia”

“Nascondersi dietro una foglia di fico” è una metafora tra le più antiche, che deriva addirittura dalla Bibbia. Quando Adamo ed Eva, dopo aver disubbidito a Dio furono scacciati dal Paradiso terrestre, erano nudi e, in grande imbarazzo, si coprirono con le foglie di quest’albero. Ma, nonostante la loro dimensione, tali foglie celavano con difficoltà le loro nudità, quindi il nascondersi dietro esse rappresenta metaforicamente una copertura non completa dei nostri difetti, di cose della nostra vita, del travisare una realtà. Le foglie di fico sono presenti anche in famosi dipinti rinascimentali come quello di Masaccio che rappresenta, appunto, la cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden, custodito a Firenze nella Cappella Brancacci. Curiosa, invece, la storia delle 38 figure nude dipinte da Michelangelo nella Cappella Sistina, coperte dopo la morte dell’illustre artista dal pittore Daniele da Volterra con figlie di fico, circostanza che gli valse il nomignolo di “Braghettone”.

Ma in pochi sanno che le foglie di fico sono commestibili e possono essere un alimento prezioso oltre che ricco di nutrienti. Facile pensare a farne un infuso, semplicemente mettendo un cucchiaino di foglie essiccate in acqua bollente per pochi minuti, ottenendo un toccasana naturale che abbassa i trigliceridi ed è carico di insulina naturale, adattissimo quindi ai diabetici. Ma le foglie di fico possono essere utilizzate anche in cucina, hanno un buon sapore e io le inserisco tritate nella mia “ficaccia”, cioè la focaccia di fichi. Possono però essere usate come le foglie della vite per farne un involucro da riempire con carne, riso o con qualsiasi altra cosa ci suggerisca la fantasia. Tritate possono tranquillamente entrare nella preparazione di dolci e biscotti, oppure, come già detto, per farne infusi. Sono anche un’ottima idea per condire carne, pesce, pasta o insalata, preparando un olio aromatizzato, da utilizzare come condimento.

Esistono vari metodi per farlo ma quello che preferisco me lo ha consigliato il mio amico chef Cosimo Russo, e cioè sbollentare le foglie per un minuto e poi passarle nel ghiaccio per bloccarne il colore verde intenso. Poi vanno asciugate, frullate e passate al setaccio in modo da ottenere un olio verdissimo, ma la preparazione non è ancora conclusa, perché bisogna separare l’olio dall’acqua residua.Per far ciò, basta metterlo in una sac a poche e appenderla in frigorifero, in modo che l’olio e l’acqua si separino. L’acqua, che è più pesante, si posizionerà nella parte bassa e basterà tagliare la punta della sac a poche per farla fuoruscire lasciando così soltanto l’olio. In frigorifero potete conservarlo per parecchio tempo, pertanto è consigliato non farne troppo ma solo quello che userete nel giro di un paio di mesi al massimo. Un altro utilizzo semplicissimo delle foglie di fico è usarle come un cartoccio per il pesce.

Avvolgetele intorno ad un pesce da grigliare e la loro aromaticità conferirà un sapore molto gradevole e particolare. Attenti, però, quando le staccherete dalla pianta, in quanto il liquido lattiginoso è urticante tanto da essere usato nel trattamento delle verruche. E se non siete curiosi di gusti inusuali in cucina ma siete superstiziosi, usate un ramo di fico con le sue foglie davanti all’uscio di casa come fanno in Anatolia. Terrà lontano gli spiriti maligni. Voi che ne dite, sarà vero?

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