Sempre alla ricerca di nuovi posti da esplorare, soprattutto tra quelli meno noti e mondani, decidiamo oggi di raggiungere un piccolo, caratteristico e delizioso borgo situato sui monti Dauni. Stiamo parlando di Roseto Valfortore, in provincia di Foggia, comune di circa mille abitanti, che gode di una posizione particolarmente favorevole dominando l’alta valle del fiume Fortore, appunto. In dialetto locale il suo nome è Rusìte e sorge ad un’altezza di 658 metri s.l.m. Non molto distante troviamo la vetta più elevata della nostra splendida regione: il monte Cornacchia che raggiunge i 1151 metri s.l.m.
Il territorio di Roseto Valfortore è molto ampio e confina con la provincia campana di Benevento. Anche nei caldi mesi estivi certamente, ma non solo, potrebbe venirci voglia di raggiungere questo luogo, proprio perché gode di un clima particolarmente gradevole, con temperature più miti rispetto a quasi tutto il resto del territorio regionale. Nei mesi invernali, invece, non sarà difficile assistere alle nevicate, a volte anche copiose, dovute al clima montano, che sapranno rendere magico l’aspetto di questo scorcio di una Puglia che per certi versi potremmo definire alquanto “insolita”.
Roseto Valfortore è stato scelto tra i borghi più belli d’Italia, e possiamo comprendere appieno questa scelta, questa cittadina, infatti, è un vero e proprio gioiello ricco di natura, storia e tradizioni. Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che Roseto Valfortore ha una tradizione legata alla lavorazione artigianale della pietra, e proprio per questo è noto come il paese degli scalpellini.
Ci chiediamo, come mai il nome Roseto? Sembra ci sia un legame con la grande abbondanza di rose selvatiche che rendono ancora più unico e speciale questo territorio. Lo stemma del comune mostra, non a caso, una rosa a cinque petali, simbolo, allo stesso tempo, di purezza e grande bellezza. Ed un’incantevole rosa canina, opera degli abilissimi scalpellini rosetani, è possibile ammirarla sul pannello in pietra cinquecentesco situato sulla balaustra all’ingresso principale della Chiesa Madre.
Un lavoro di precisione e bellezza che lascia davvero senza fiato, quest’opera risale al periodo del feudatario Bartolomeo III Di Capua. Numerose sono le testimonianze di un passato che ha visto Roseto come crocevia di culture e tradizioni, una zona, questa, dall’importanza strategica. Questo lo apprendiamo anche attraverso gli studi che sono stati portati avanti nel corso degli anni sui ritrovamenti archeologici effettuati sul territorio di Roseto Valfortore. Un passato ricco di un’affascinante storia, antichi saperi che orgogliosamente si tramandano di generazione in generazione, ma anche di sapori.
Tra i prodotti di eccellenza di questo territorio non possiamo non parlare del tartufo, in particolare quello nero. Altro prodotto, richiesto anche all’estero, frutto della natura circostante, particolarmente ricca di fiori che crescono anche nei boschi, è il miele, altra eccellenza di Roseto Valfortore. Una preparazione tipica di questo borgo è senz’altro il “pecelatèdde” dolce preparato con il miele nel periodo pasquale. Tanti gli eventi organizzati durante l’anno, ricordiamo in particolare l’Estate Rosetana che prevede un ricco calendario, tra i quali la sagra del vitello durante il mese di luglio, “Riviviamo il borgo” organizzato sempre a luglio e la sagra del tartufo durante il mese di agosto.