I divorzi si portano dietro strascichi d’amarezza che si ripercuotono sulle parti coinvolte. Da giorni in Puglia la separazione professionale tra lo chef pugliese Martino Ruggieri e la società Grotta Palazzese della famiglia Scagliusi tiene banco, appassionando gli addetti al settore alla ricerca di fantasiosi retroscena da raccontare per spiegare questo inaspettato distacco avvenuto a soli tre mesi dall’avvio dell’acclamata collaborazione.
Torniamo indietro, precisamente a marzo, quando tutta la stampa enogastronomica esulta per il ritorno in Puglia dello chef Ruggieri, che a Parigi con il suo ristorante “Maison Ruggieri” nel giro di pochissimo tempo ha bruciato le tappe del successo, ottenendo la doppia Stella Michelin. Il ritorno alla terra d’origine nel ristorante di Grotta Palazzese a Polignano a Mare, una location onirica incastonata nella roccia con vista sul mare rappresentava un matrimonio perfetto, un progetto ambizioso che affidava allo chef l’organizzazione di quattro punti ristorativi: il classico ristorante di Grotta, Maison Ruggieri, il Casanova all’interno del rinnovato palazzo Suono del Mare e il Beach Club. A soli tre mesi dall’avvio della collaborazione il sodalizio tra Ruggieri e la famiglia Scagliusi subisce una prematura interruzione, siglata a colpi di comunicati stampa enigmatici.
Le parole dello chef Ruggieri hanno cercato di chiudere il capito di questo breve racconto, infatti, lo chef ha dichiarato: “In riferimento alla richiesta di convenire una comunicazione condivisa, preciso che sarà rilasciata solo questa dichiarazione: la collaborazione tra Martino Ruggieri e la srl Hotel Grotta Palazzese, avendo completato il programma, è cessata, con il raggiungimento degli obiettivi e con soddisfazione di entrambe le parti. Il progetto su Parigi è stato anticipato. Mi impegno a non rilasciare nessun’altra dichiarazione all’esterno, senza aver ottenuto il benestare scritto da parte dell’amministratore della srl Hotel Grotta Palazzese, dott. Modesto Scagliusi. Cordiali saluti”.
Parole dirette e istituzionali che lasciano realizzare suggestioni nella mente di chi legge, parole chiare che rendono “l’affaire” in salsa pugliese sempre meno condito di dettagli. La domanda che ci poniamo è: “Come mai una location unica come quella di Grotta Palazzese ha difficoltà a intercettare uno chef di equiparato livello che possa assicurare una proposta gastronomica continuativa?
Chef Ruggieri non rilascia dichiarazioni e la proprietà di Grotta Palazzese preferisce declinare ogni richiesta di chiarimento, abbiamo interpellato chef Felice Sgarra, del ristorante “Casa Sgarra”, di Trani già una Stella Michelin. Lo chef andriese nel 2019 era alla guida della cucina di Grotta Palazzese, una breve esperienza conclusa in modo frettoloso, Sgarra ha risposto con un secco: “No comment!”.
Per ora bocche cucite e piatti vuoti, il futuro di Grotta Palazzese sembra, seguendo l’ipotesi più accreditata, finire nelle mani di Michele Panzarini, sous chef di Martino Ruggieri, che dovrebbe portare avanti tutte e quattro le offerte gastronomiche della famiglia Scagliusi, compreso “Maison Ruggieri”, sempre se il nome resti questo.