Mamme: le equilibriste dei tempi moderni divise tra lavoro e famiglia

Se pronunciamo la parola mamma pensiamo a una donna in equilibrio tra il lavoro e la famiglia, che in costante senso di colpa cerca di realizzare se stessa. In Puglia la situazione delle mamme lavoratrici fotografa una condizione femminile che nel sud Italia accentua le differenze tra uomini e donne, rendendo queste ultime in perenne affanno e in corsa continua verso una meta difficile da raggiungere.

Save The Children per il decimo anno consecutivo diffonde il rapporto “Le Equilibriste – La maternità in Italia 2025”. Nella classifica, elaborata in esclusiva dall’Istat, emerge una differenza sostanziale tra le regioni d’Italia, infatti, ai primi posti troviamo la Provincia Autonoma di Bolzano, l’Emilia-Romagna e la Toscana mentre la Basilicata è all’ultimo posto. Questo studio prende in considerazione diversi aspetti legati alla maternità, dalla differenza salariale, a quella di genere, lasciandoci un’immagine chiara dell’attuale situazione.

Molto spesso sono le mamme a rassegnare le dimissioni volontarie con l’arrivo del primo figlio, a testimonianza di un’evidente disparità di genere nel mondo del lavoro. Il 72,8% di tutte le 61.391 convalide da parte di neogenitori di bambini tra 0 e 3 anni è riferito a donne e nel 96,8% dei casi si tratta di dimissioni volontarie. Le motivazioni più frequentemente indicate riguardano la difficoltà di conciliazione della vita familiare con quella lavorativa per ragioni legate ai servizi, all’organizzazione del lavoro o a scelte del datore di lavoro.

Nell’immaginario collettivo e in particolari contesti socioculturali è sempre l’uomo “a portare i soldi a casa” a discapito della moglie o compagna, che spesso con uno stipendio più basso è costretta per l’organizzazione familiare a fare un passo indietro, lasciando, così, il proprio lavoro. L’Italia occupa il 96esimo posto su 146 Paesi nel mondo in relazione alla partecipazione femminile al mondo del lavoro, mentre rispetto al gender gap retributivo si trova alla 95esima posizione. Inoltre, più di una donna su quattro (26,6%) nel nostro Paese è a rischio di lavoro a basso reddito, mentre la stessa condizione interessa un uomo su sei (il 16,8%). La Puglia si colloca al diciottesimo posto (85,410), come nella scorsa edizione, lavora infatti meno della metà delle madri con figli minori (il 48,6%), un dato molto al di sotto della media nazionale ma superiore alla media del Mezzogiorno (44,3%).

I numeri in questo caso parlano di una differenza ancora abissale che travolge il genere femminile, penalizzando in modo sostanziale proprio le mamme. I numeri racchiudono storie di donne che scegliendo di essere madri consciamente compiono una scelta di rinuncia, che le porta ad accantonare, in casi ad abbandonare, il proprio percorso professionale. I numeri parlano di Giovanna, una giovane mamma di Barletta, impiegata nel settore amministrativo di un’azienda manifatturiera della sua città, che con l’arrivo della prima figlia, Giulia, tra maternità, aspettativa e permessi riesce a mantenere il proprio lavoro, l’arrivo del secondo figlio, Andrea, rompe quel già precario equilibrio organizzativo, che neppure l’aiuto dei nonni riesce ad arginare. Giovanna si vede spalle al muro e con un bivio che le chiede di scegliere tra il lavoro e i propri figli, la scelta ricade sulla famiglia e oggi Giovanna è una mamma a tempo pieno, appagata, ma con una piccola quota di rammarico.

Poi c’è Chiara da Foggia, la sua è una maternità pensata, voluta e in alcuni momenti temuta. Chiara è un medico dell’ospedale della sua città e per molto tempo ha ragionato sul fatto che il diventare madre le avrebbe impedito di continuare a svolgere la professione che ama, oggi il piccolo Paolo è la sua certezza più grande e ogni mattina Chiara arriva in ospedale e la sensazione è sempre la stessa, una parte di lei adora stare lì in corsia, mentre l’altra metà vorrebbe essere a casa dal suo piccolino.

Oggi l’essere madri è sempre il frutto di una scelta ragionata, in alcuni casi programmata e in altri ancora desiderata e mai arrivata, si è madri con la testa e con il cuore. Le mamme di oggi sono le perfette equilibriste di una vita vissuta sempre in bilico, tra il tempo che scorre veloce e gli impegni da dover incastrare. Le mamme di oggi non dovrebbero essere costrette a scegliere tra il lavoro e la famiglia, bisognerebbe metterle nelle condizioni di fare entrambe le cose perché l’essere madre non esclude, l’essere donna, l’essere lavoratrice ed essere semplicemente se stesse.

 

 

 

 

 

 

 

 

Gallery