A Roma Osteria Sauli intreccia tradizione e impegno sociale a piatti pugliesi

Ha da poco inaugurato la sua attività Osteria Sauli: una nuova realtà ristorativa situata a Roma nel dinamico quartiere di Garbatella, che unisce passione per la cucina, attenzione alle materie prime e impegno sociale. Dietro questo progetto ci sono Antonello Magliari del ristorante Hosteria Grappolo d’Oro e La Barrique e marito di Stefania Pinto dell’Hosteria Grappolo d’Oro, Francesco “Cecco” Ciacciarelli del ristorante La Barrique, e Michele Rech, in arte Zerocalcare, tutti uniti da un’amicizia consolidata e dalla volontà di creare un luogo accogliente e autentico. Il fumettista romano è uno dei soci finanziatori del progetto e come specifica Antonello: “Michele non sta qui nel locale, ha creduto nel progetto e ha deciso di contribuire”.

Garbatella, un quartiere familiare
Stefania, originaria di Mesagne nel Salento passeggiando a Garbatella, per la prima volta, ha avuto una sensazione familiare: “Mi sembrava di stare al mio paese”. E così  quella che un tempo era la cartoleria  di via Giacomo Rho, strada adiacente a Piazza Damiano Sauli, centro pulsante del celebre quartiere romano, è divenuta l’Osteria Sauli. Un nuovo locale, con un’identità ben definita, fatta di accoglienza e calore che si percepisce non appena si oltrepassa l’ingresso.

Balzano agli occhi le tovaglie e i centri ricamati, i piatti della nonna (o meglio della mamma di Antonello) e alcuni dettagli come la luminaria sulla parete a ricordare le feste della Puglia, il mobile per il vino con le cannelle degli anni 60, i mestoli appesi al muro e le posate penzolanti da un lampadario. Attualmente Osteria Sauli conta 26 posti interni, ma presto se ne aggiungeranno altri 20 all’esterno. Con l’apertura dello spazio esterno arriverà anche l’aperitivo, con una revisione degli orari per accogliere ancora più persone.

La collaborazione con Lucha y Siesta
Osteria Sauli non è solo un luogo di buon cibo, ma anche uno spazio di opportunità. La collaborazione con Lucha y Siesta, storica Casa delle Donne, nasce da un rapporto di fiducia costruito negli anni con le persone che compongono il progetto dell’Osteria, convinti che ognuno possa fare la propria parte per costruire quel cambiamento necessario a contrastare la violenza di genere. L’obiettivo? Offrire percorsi di formazione e tirocini a coloro che vogliono inserirsi nel settore enogastronomico dopo aver vissuto situazioni di violenza e che sono seguite dai centri antiviolenza di Lucha y Siesta. Da segnalare anche la presenza di un cartello, esposto nel bagno dell’Osteria Sauli, con il numero nazionale del centro antiviolenza e un qr code per accedere rapidamente alle informazioni e ai servizi di supporto.

Non solo Roma: una cucina che unisce i territori
Da Osteria Sauli non esistono piatti simbolo ma materie prime d’eccellenza, selezionate da Antonello Magliari e provenienti da Lazio, Abruzzo e Puglia, regioni di origine della proprietà. La cucina è “eclettica e quotidiana”, con un menu che cambia seguendo il ritmo delle stagioni, con ricette che esaltano territori diversi ma che ben dialogano tra di loro. La carne è quella di Nunzio Marcelli dell’azienda abruzzese La Porta dei Parchi, il pane è del Panificio Marè, la pasta fresca del Pastificio Secondi. Cecco, lo chef, punta sulla cacio e pepe con i vermicelli, sull’amatriciana con le candele spezzate, sulle orecchiette con le cime di rapa, sulla zuppa di ceci e baccalà.

Da non tralasciare gli antipasti come il supplì con le rigaglie di pollo, le alici fritte e le fave con cime di rapa. Tra i secondi spicca la porchetta di capretto, un omaggio ai sapori abruzzesi, il picchiapò, la guancia di manzo brasata con il purè di patate, il baccalà in umido da accompagnare con i contorni di stagione. Da spulciare bene anche l’elenco dei piatti indicati sulla lavagnetta che varia quotidianamente. Per i dessert la mano passa a Stefania Pinto, che realizza bontà tipiche pugliesi come le tette della monaca e dolci di credenza come la torta di mele con crema alla vaniglia, portando in tavola il sapore autentico dei dolci fatti in casa.

Il dolce pugliese: Le Tette delle Monache

La cantina naturale
La carta dei vini è una scelta di campo: quasi esclusivamente etichette naturali. Circa 60 referenze, in continua evoluzione, frutto di un rapporto di amicizia e fiducia con i produttori. Oltre alla selezione di vini naturali, viene proposto anche il vino bag in box, una scelta pratica e sostenibile, una soluzione ideale per chi vuole gustare ottimi vini con un impatto ridotto sull’ambiente.

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