L’impanata di Castellana Grotte, un piatto povero da riscoprire

L’impanata  di Castellana Grotte è un piatto dell’antica tradizione, un piatto definito povero, che secondo alcuni rappresenta la primissima pietanza cucinata dall’uomo per rendere più commestibili e digeribili i cibi reperibili nella natura. L’impanata solo dal 2023 è stata inserita nell’elenco dei Prodotti agroalimentari Tradizionali (PAT) ed è un piatto ottenuto dall’unione di purea di fave secche e decorticate, mescolate successivamente con verdure, spontanee o coltivate, cotte, con l’aggiunta di pane raffermo. Il tutto viene “impanato” con l’aggiunta di olio extra vergine d’oliva crudo, che impreziosisce il piatto e successivamente degustato in abbinamento a vari contoni come: olive dolci fritte, olive in salamoia, insalata cruda di cipolle rosse, peperoni cornetti fritti ed altri sottoli quali melanzane, carciofini.

L’attuale ricetta dell’impanata è in realtà una rivisitazione della ben più nota incapriata con cicorie e fave, nonostante questo sia definito un piatto povero, se ci soffermiamo sulla selezione degli ingredienti che lo compngono possiamo affermare con certezza che la scelta e l’unione degli ingredienti principali non è un semplice miscuglio di sostanze alimentari realizzato senza alcun criterio; al contrario, esso contiene tutti i principi alimentari organici ed inorganici, come protidi, glicidi, lipidi, sali minerali e vitamine. Per tale motivo gli alimenti utilizzati si integrano fra loro, riuscendo a realizzare un piatto completo e di sicuro beneficio per l’organismo del consumatore finale.

LA RICETTA

Ingredienti:

  • 700 gr di Cicoria (possibilmente selvatica)
  • 400 gr di Fave decorticate
  • 300 gr di Pane duro
  • Olio Extra vergine di Oliva
  • Sale q.b.

PREPARAZIONE

Aggiungere le fave secche decorticate nel tegame, coprirle di acqua per il doppio del loro volume, portare a bollore a fuoco lento, dopo circa un’ora eliminare la schiuma che si è formata in superficie. Successivamente, dopo circa 4/5 ore, a cottura ultimata mescolarle con un cucchiaio di legno di dimensioni adeguate fino a renderle a purea. Separatamente lessare le verdure senza farle sfaldare ed aggiungerle scolate in una coppa grande di ceramica. Dopodiché tagliare a cubetti di circa un centimetro il pane raffermo (non tostato o fritto). Aggiungere la purea di fave, il pane e l’olio extra vergine di oliva nella coppa con la verdura ed iniziare ad “impanare” sino ad ottenere la fluidità necessaria a mangiare il preparato con la forchetta. Servire in tavola l’impanata ancora calda ed abbinare i contorni secondo stagione.

Dal 1984 il comune di Castellana Grotte organizza la sagra dell’impanata, un evento sempre molto atteso e seguito, che offre spazi importanti, dove conoscere la tradizione autentica dei prodotti pugliesi, riscoprendo un piccolo mondo antico da tutelare.

 

Foto Credit: /https://www.castellanaconviene.it/sagra-dellimpanata-2/

 

 

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