La palamita, il pesce azzurro dalle molteplici ricette

È ben nota la mia predilezione per quei pesci un po’ meno conosciuti e, tra questi, mi piace tantissimo la palamita. La trovo spesso dal mio pescivendolo di fiducia, un po’ tutto l’anno, ma soprattutto in alcuni periodi tipo la primavera e l’autunno. È un pelagico predatore e frequenta, oltre al Mar Mediterraneo, anche l’Oceano Atlantico e il Mar Nero. Si presenta tipo tonnetto, ma con le pinne più corte, colore blu argenteo con striature oblique sul dorso e dimensioni che possono arrivare fino a 10 kg, anche se è più usuale trovare in pescheria esemplari da 1 o 2 Kg.

A causa del suo prezzo piuttosto basso, intorno ai 10/15 euro per chilo, è considerato – secondo me a torto – un pesce povero, eppure si presta ad essere cucinato in tantissimi modi, anche perché è facile farne dei tranci e le sue carni contengono poche spine. Come tutti i pesci azzurri è ricco di Omega 3, proteine, vitamine del gruppo A, calcio, sodio, potassio, fosforo e come utilizzo è assimilabile alle numerose preparazioni del tonno.

Ottima anche a tartare o carpaccio, previo indispensabile abbattimento, la palamita si può fare a fette cotta nel forno, facendo attenzione a non farla asciugare perché altrimenti le sue carni diventerebbero stoppose. Ma può essere anche cucinata con la pasta, qualche pomodoro, capperi, olive e origano, oppure fare dei filetti da cucinare al cartoccio, ed è buonissima se messa sott’olio in barattolo. Io la preferisco anche semplicemente lessata in acqua e poco aceto, in modo da poterla utilizzare in insalata, insieme a verdure e ortaggi, tipo rucola, barattieri, pomodori, olive, cavolo rapa e fagiolini, condita con un profumato olio extravergine di Peranzana. Sempre lessata, per fare un secondo più raffinato in una cena importante, l’ho abbinata anche a mugnoli spadellati con aglio, finocchi con acciughe, radicchio tardivo crudo, cavolo rosso e aceto di mele, divertendomi ad impiattarla scenograficamente in modo “ordinatamente disordinato”.

Trovo, invece, che non si presti bene al congelamento, perché le sue carni sono saporitissime grazie anche alla loro grassezza, ma purtroppo anche nel freezer quel grasso tende all’irrancidimento perdendo il gradevole sapore di mare. Se la trovate in pescheria o al mercato, quindi, non perdete tempo, cucinatela il giorno stesso e gustate quello che è tra i miei pesci preferiti in assoluto. E sbizzarritevi con le ricette, quelle che ho descritto sono solo alcune semplici idee, ma lasciate spazio alla fantasia e ne rimarrete soddisfatti.

 

 

Gallery