Il carciofo è il prodotto d’eccellenza di questo periodo, la storia del carciofo in Puglia è strettamente legata agli agricoltori del comune di Mola di Bari. Bisogna ricordare che fino al 1950, nella nostra regione, la metà della produzione di carciofi era concentrata nelle campagne molesi. Successivamente, alcuni molesi iniziarono a coltivare il carciofo nelle nuove aree irrigue delle province di Brindisi e Foggia, le due province più importanti in Italia per la produzione di carciofo. All’inizio degli anni Ottanta, la produzione di carciofo pugliese rappresentava un terzo della superficie e ben il 46% della produzione italiana. All’epoca, i carciofi pugliesi venivano prodotti per il 60% a Foggia, per il 24% a Brindisi e per il 14% a Mola, che comprendeva quasi tutta la produzione della provincia di Bari. La coltivazione del carciofo a Mola era stimata fra 1.500 e 2.000 ha, pari a oltre un terzo della superficie agraria utilizzata del comune. Dal 2015 il carciofo di Mola è stato inserito nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
Le due tipologie di carciofi più diffuse nell’area meridionale sono il “Catanese” e il “Locale di Mola”, che grazie alla loro importante diffusione sono sicuramente le varietà più studiate al mondo. La Facoltà di Agraria di Bari e quella di Catania, insieme ai Centri del CNR sull’Orticoltura delle medesime sedi universitarie, hanno certamente contribuito alla conoscenza di questa cultivar. In particolare, va ricordata l’attività di ricerca esclusiva su questo ortaggio condotta proprio negli anni Settanta e Ottanta presso il Centro Studi Cynar sul Carciofo localizzato lungo la SS 16 ai confini fra Mola e Polignano a Mare in località Ripagnola.
Il carciofo di Mola è disponibile sul mercato periodo da novembre a maggio, presenta capolini di forma ovoidale, compatti con peso variabile da 120-200 g, brattee inermi, di colore verde con evidenti sfumature violette. Il carciofo di Mola ha un sapore dolce, delicato e leggermente amarognolo, non è molto fibroso quindi è perfetto da consumare sia cotto che crudo, tipico è il “carciofino” sott’olio prodotto con capolini di piccole dimensioni raccolti a fine ciclo. È un cibo ideale da consumare durante il periodo di diete ipocaloriche, infatti, 47 calorie per 100grammi di prodotto. È povero di grassi e ricco di rame, ferro e povero di sodio, ha proprietà antiossidanti, depurative e digestive.
La rapida scomparsa del carciofo di Mola si deve, purtroppo, agli attacchi sempre più gravi di avvizzimento da Verticillium dahliae riscontrati nelle coltivazioni molesi alla fine degli anni ’80, che nel giro di un decennio vide la scomparsa del carciofo dal territorio molese. Attualmente assistiamo a una graduale e modesta ripresa, infatti, negli ultimi anni si stima che la coltivazione del carciofo interessi pochissime centinaia di ettari sul territorio molese, diffuse a macchia di leopardo e tali da non interessare mai le aree costiere o prossime al mare.