Tanto urticante, pungente e fastidiosa, quanto buona e ricca di proprietà. Sto parlando dell’ortica, che in questo periodo si sviluppa negli incolti, ma persino nei vasi dei vostri balconi. Raccolta nella sua prima fase di crescita, quando ancora foglie e steli sono teneri, è facile addomesticarla mettendola semplicemente a bagno in acqua in modo da inibire l’azione urticante dei peli che ricoprono gli steli e le sue foglie dentate. Utilizzata nell’antica Roma e in Grecia in campo tessile, è una pianta benefica e versatile per le sue proprietà salutistiche, in quanto contiene vitamine A, C e K ed è ricca di ferro magnesio e potassio, utili a rafforzare le difese immunitarie.
Il suo nome deriva dal latino “urere”, cioè bruciare, perché se non maneggiata con guanti, i suoi peli, chiamati tricomi, iniettano sostanze chimiche come acido formico, responsabile del bruciore, istamina, che provoca prurito, serotonina e acetilcolina che danno la sensazione di dolore. Assunta sotto forma di infuso di foglie essiccate contribuisce alla salute del cuore e dei vasi sanguigni agendo come vasodilatatore e riducendo, quindi, la pressione arteriosa, oltre ad essere diuretica e depurativa per i reni.
Se a tutte queste proprietà utili alla salute umana si aggiunge il fatto che il macerato di ortica viene utilizzato in giardinaggio per arricchire il terreno e allontanare i parassiti, si comprende facilmente quanto questa pianta spontanea sia utile, nonostante la sua cattiva fama legata a quanto sia infestante, fastidiosa e, appunto, urticante. Ma quando, come in questo periodo, l’ortica infesta i vasi del mio terrazzo, per me è una gioia. La raccolgo, facendo attenzione a non entrare in contatto con i tricomi, la metto in acqua e la utilizzo in cucina in vari e gustosi modi.
Sbollentandola un minuto e poi frullandola con olio e qualche cubetto di ghiaccio per mantenerne il brillante colore verde, otterrete una delicatissima crema che potrete utilizzare per preparare un meraviglioso risotto. Se nel frullatore aggiungete qualche mandorla otterrete una crema più densa con la quale condire una pasta o da spalmare su delle bruschette. Mescolata con ricotta diventa un meraviglioso ripieno per dei ravioli, da condire molto semplicemente con burro o con un sughetto leggero di pomodorini freschi. Ma uno dei modi che prediligo, anche per la semplicità di esecuzione è la frittata che, secondo il mio parere, non deve avere altri ingredienti che le ortiche, le uova e pochissimo sale. In pratica una frittatina leggerissima e facile, fatta sbattendo non troppo le uova e aggiungendo le foglie di questo meraviglioso regalo della natura, da inserire tra due fette di ottimo pane e gustare con un buon rosato di Puglia.