Anche quest’anno la vendemmia è alle sue battute finali e in Puglia si tira un sospiro di sollievo dopo il disastroso 2023 falciato dalla peronospora. A dirlo sono i produttori che, da nord a sud, hanno tracciato un quadro completo della gestione dalla pianta in cantina e su cosa dobbiamo aspettarci al bicchiere. Ecco cosa ci hanno detto Salvatore Ciro Caliendo (Antica Cantina) Francesco Mazzone (Az. Agricola Mazzone) Dario de Pascale (Cantina Amalberga).
Come di consueto prima partiamo da qualche dato. Secondo le stime vendemmiali rilasciate da Assoenologi, Ismea e Uiv rilasciate nei giorni scorsi, la Puglia si attesta il 17% della produttività nazionale, a pari merito con Emilia Romagna e a pochi passi dal Veneto. A far paura però, sono temi di attualità e di gestione del vigneto. Infatti tra i problemi riscontrati dai produttori c’è la vendemmia anticipata che fa fare i conti con il tanto temuto climate change, problema non più rimandabile. In regione sono molti i produttori che hanno dovuto anticipare l’inizio dei lavori in campo tra fine luglio e l’inizio di agosto, tracciando un trend che, rovinosamente, porta a tenersi pronti sempre prima e a ingegnarsi per non innescare processi dannosi per il frutto.
La Capitanata
Salvatore Ciro Caliendo da San Severo (Antica Cantina) riscontra gli stessi problemi e punta tutto sulle tecnologie di cantina per trovare un rimedio a questa situazione. “La vendemmia 2024 è giunta quasi alla fine iniziando con un anticipo di circa15 giorni sulle date da manuale diremmo. L’annata è qualificabile come siccitosa, confermata da un’estate decisamente bollente, quindi il processo di maturazione dell’uva è stato più rapido. Un ciclo che ha comunque assicurato qualità eccellente certo, ma con una scarsa produzione 30% in meno nella zona di San Severo e dintorni. Non vedevamo una gradazione zuccherina da diversi anni e forse è ciò che caratterizzerà l’annata. Il calore ha creato problemi dal punto di vista enologico e sta a noi operatori cercare di porvi rimedio in tempi immediati. Per ottenere un buon prodotto dobbiamo pensare a un programma di refrigerazione delle uve appena raccolte ben prima di arrivare in cantina, in modo da evitare l’inizio di processi fermentativi che possono mettere a rischio il lavoro di un anno”.
Murgia e Castel del Monte
“Possiamo dire del 2024 che è stata una vendemmia brevissima”. Francesco Mazzone dal territorio del Castel de Monte commenta così, confermando un anticipo di 20 gg sulla raccolta poiché le uve erano già da manuale in pianta. “Abbiamo iniziato prima del 15 agosto con le basi spumanti, ma anche le varietà tardive come il Nero di Troia hanno giocato d’anticipo. Infatti siamo in fine con la vendemmia. Si è trattato di un lavoro più semplice rispetto al 2023, uve di qualità buone e sane. Posso affermare che negli ultimi dieci anni, questo è stato l’anno più caldo che ha influito comunque sulla pianta attraverso scottature su foglie, mancanza di acqua necessaria per l’irrigazione. In alcuni campi infatti, non abbiamo irrigato”. Il 2024 però, non è scevro di ottime aspettative secondo il produttore. “Dopo lo scorso anno in cui non è stato prodotto nulla di rilevante, quest’anno ci aspettiamo con rese basse e uve buone, tanta qualità. Inoltre non avremo problemi di giacenze e il rapporto qualità e prezzo non sarà penalizzante”.
Le criticità non mancano da nord a sud e uno di questi è la manodopera che in vendemmia diventa sempre più pressante come problema da risolvere. Mazzone pone l’attenzione anche su questo tema “Quando si arriva in vendemmia a mancare è sempre il personale. Noi non possiamo in modo assoluto rivolgerci alla tecnica meccanizzata e trovare personale disponibile e affidabile è difficile. Nessuno vuole occuparsene e anno dopo anno il grado di difficoltà aumenta”.
Valle d’Itria e Salento
A questo punto scendiamo verso la Valle d’Itria e il Salento. La vendemmia 2024 secondo Dario De Pascale è differente tra i due areali, unici e ben articolati tra loro. “Abbiamo avuto una vendemmia lunga, iniziata il 6 agosto e terminata il 26 settembre. In Valle d’Itria non abbiamo da segnalare vendemmie precoci -Afferma De Pascale – Lo scorso 23 settembre abbiamo effettuato l’ultima vendemmia di Minutolo e abbiamo appena concluso quella di Susumaniello. L’ecosistema della Valle composto da boschi e forti escursioni termiche ha certamente preservato l’andamento della vendemmia”.
In Salento la situazione cambia. “La vendemmia è iniziata in netto anticipo con la raccolta della base spumante il 6 agosto, mentre il 9 è stata la data per iniziare con i rosati con l’obiettivo di preservare una buona freschezza. Il 13 agosto invece, abbiamo raccolto il Primitivo concludendo il tutto il 18 settembre con l’antica vigna ad alberello storico”. La particolarità del lavoro di Amalberga sta nella vendemmia scalare che, quest’anno in particolare, si rivela necessaria per un prodotto integro e sempre più complesso. “A metà agosto abbiamo vendemmiato la base di Negroamaro. Qui per garantire la giusta maturazione dei grappoli centrali, si è provveduto a diradamenti della parte fogliare e a segnare i grappoli migliori. In generale per raccogliere uve sane, mature e dal pieno corredo aromatico abbiamo provveduto a vendemmie scalari e mirate, tornando più volte in vigneto”.
Aspettative per il 2024
Le aspettative per l’annata 2024 sono molto positive, su questo sono tutti d’accordo nonostante le ristrette finestre per raccogliere le uve alla giusta maturazione. L’obiettivo è cercare di portare sempre prima il territorio avanti e poi che il marchio aziendale perché tutto parte da lì, dai vitigni e dalla terra.