Obiettivi centrati per la sesta edizione di “Grani Futuri” che, a Stignano, nell’oasi di pace delle montagne di San Marco in Lamis, nel foggiano, è riuscita ad attirare circa 2000 persone, di ogni fascia di età. “È stata una grande emozione vedere i giovani in fila per gustare il pane con la podolica secca, i coni con capra garganica e sorbetto di melone, l’anguilla di Lesina. Grani Futuri è prima di tutto un grande laboratorio dove la conoscenza va di pari passo con l’assaggio – ha detto il fornaio economista Antonio Cera, ideatore dell’evento -. Dal contadino al fornaio, al cuoco, al pasticciere e così via fino ad arrivare a chi gusta i nostri prodotti, in cui la materia prima assume un ruolo fondamentale. Tutto ciò abbiamo cercato di raccontarlo nella Cena del Pane, che quest’anno è stata indimenticabile. La condivisione ha messo in rete non solo i produttori e gli chef, ma anche il pubblico perché le grandi tavolate hanno favorito il contatto umano, il dialogo con chi era seduto accanto. S come semplicità, come semplice è il nostro pane, sono stati gli ingredienti di pane che hanno coinvolto in una cena decisamente emozionale, oltre ai sapori di ricette create per questo appuntamento annuale, oramai irrinunciabile”. Antonio Cera, fra l’altro, è anche l’ideatore del Manifesto Futurista del Pane e, da qui, la capacità di “Grani Futuri” di creare un Agorà dei fornai che hanno ragionato su: la qualità come futuro del pane. Si sono confrontati i fornai Beniamino Bazzoli (Brescia) premiato per il miglior panettone del mondo, Luca Lacalamita (Trani) che dopo una carriera nell’alta cucina guida il suo laboratorio di pane e pasticceria, Davide Fiorentini risorto dopo l’alluvione in Emilia Romagna di cui è un simbolo, Carlo Di Cristo ricercatore universitario campano, biologo e panificatore, Catello Di Maio che a Torre del Greco si distingue per la sua abilità artigianale.
Dopo essere stati immersi completamente nei saperi del buon cibo di cui, il pane è stato catalizzatore, proviamo a raccontare alcuni dei segmenti più significativi di “Grani Futuri” 2024. Iniziamo dal Contest del Pane, organizzato e condotto da Michele Bruno, presidente di Puglia Expò, nel quale amministratori e cuochi dalle province della Puglia si sono confrontati in una partita amichevole, cucinando e soprattutto raccontando i piatti della tradizione contadina della loro zona a base di pane, con l’obiettivo di “Una via comune” di crescita attraverso questo prodotto che ci accomuna tutti. Hanno partecipato Tania Dibenedetto, vicepresidente del Consiglio Comune di Altamura ed il Panificio “Il forno di Gesù”, Annamaria Capodieci presidente del consiglio comunale di Trepuzzi, Katia Perrone giornalista di Radionorba TV, con Anna Sederino e Domenico Miglietta del forno Antichi Sapori di Trepuzzi. Inoltre, al Contest del Pane, si sono messi in gioco il sindaco di Monte Sant’Angelo Pierpaolo D’Arienzo con Anna e Giovanna Rinaldi del Forno Moretti, nonché il sindaco di San Marco in Lamis Michele Merla e l’ideatore di Grani Futuri Antonio Cera, mentre nel pubblico c’era il vicepresidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese.
Decisamente una novità il laboratorio a cura di Sabrina Pupillo, tecnologa alimentare, che ha guidato la degustazione di pani del Panificio Bretzel di San Nicandro Garganico in abbinamento alle confetture realizzate con frutti antichi, le cui piante sono conservate dal centro sperimentale CRSFA di Locorotondo per il quale è intervenuto l’esperto Pasquale Venerito, con la mostra pomologica.
Cibo anche per la mente, perché “Grani Futuri” ha spaziato nella letteratura, con due presentazioni fra le altre di libri degli autori Mina Micunco con “Puglia Mina” in arrivo anche in versione inglese, e la testimonianza di oltre 30 anni di lavoro di Pietro Zito nel libro “C’è un fuori e c’è un dentro”.
Provare a narrare la Cena del Pane è un’impresa ardua perché i premi, le stelle Michelin degli autori di questa serata indimenticabile, con 150 commensali, non servirebbero. Fatto è che ci sono chef del territorio, impegnati dall’inizio di “Grani Futuri” come Luigi Nardella del ristorante Montaratro di Lucera, e ogni anno nuovi professionisti che accolgono la sfida del pane. Antonio Cera ancora una volta è riuscito a mettere insieme territori, con chef e pasticcieri e fornai da tutta Italia insieme al lavoro ai fornelli, con la provocazione intellettuale di “invitare a tavola” come ingrediente principale il pane. Per saperne di più sui piatti di pane, preparati in esclusiva per la Cena del Pane di Grani Futuri, nei prossimi giorni continuate a seguire l’evento sui social. L’appuntamento nel 2025 è per il 20-21-22 giugno.