Cialledda o Acquasale, un piatto dell’estate e anti spreco

Con l’arrivo della bella stagione, quando il caldo inizia a farsi sentire e non abbiamo tanta voglia e tempo di dedicarci a preparazioni più laboriose, sicuramente le nostre preferenze sono verso i piatti più veloci, più comodi e verso le pietanze da gustare a temperatura ambiente.

Possiamo scegliere di preparare delle friselle condite con pomodorini, olio evo, sale e origano, altrimenti opteremo per un piatto della tradizione ricco di colori e di sapore. Parliamo in questo caso della Cialledda, di cui facevano largo uso i nostri nonni, ma che tutt’ora rappresenta un’alternativa gustosa, sana e ben adatta al clima estivo pugliese.

Un piatto da mangiare rigorosamente a temperatura ambiente, che non necessita di essere riscaldato, quindi veramente comodo sempre, in ogni momento della giornata. L’importanza di questa preparazione sta nell’utilizzo, o meglio riutilizzo del pane.

La Cialledda ha racchiuso in sé un insegnamento che, soprattutto oggi ha un grande valore. La tradizione, infatti, ci insegna che il pane non va mai buttato anche quando diventa secco. Parola d’ordine è quindi eco-sostenibilità, che oggi dobbiamo tutti necessariamente riscoprire.

La Cialledda si prepara anche in altre regioni, ad esempio in Basilicata ed in generale, fuori dai confini pugliesi, è meglio conosciuta con il nome di Acquasale. Un piatto semplice, fresco, tipicamente estivo, un piatto in realtà sempre nuovo perché abbiamo la possibilità di “personalizzarlo” modificando qualche ingrediente, ma allo stesso tempo un piatto ricco di storia.

La storia dei nostri avi che ne facevano largo uso durante le lunghe estati pugliesi, quando il duro lavoro nei campi, favorito dalle lunghe e calde giornate, richiedeva tanto tempo, moltissime energie ed un pasto leggero, ma allo stesso tempo nutriente, molto veloce da comporre e capace di reidratare al massimo l’organismo.

L’ingrediente principe della Cialledda è il pane raffermo, abbiamo veramente un’ampia varietà di pani tipici pugliesi che ben si adattano a questa preparazione, ad esempio il pane di Laterza o il pane di Altamura.

Il pane va bagnato e si aggiungono i pomodorini, una qualità tra le più saporite, provenienti da una zona costiera sarà certamente da preferire, in alternativa, andrà bene anche un classico pomodorino ciliegino.

Una pietanza che possiamo arricchire e rendere gustosamente fresca e ancora più colorata ed invitante se aggiungeremo dei barattieri (o caroselli) o in mancanza dei cetrioli. Preferibilmente sceglieremo i primi perché hanno un gusto più delicato e “dolce”.

Altro ingrediente da scegliere con cura sarà l’olio extra vergine d’oliva, che preferibilmente sarà un olio a base di coratine, un olio dal gusto intenso, che saprà darà al piatto quel particolare “pizzicore” rendendolo ancora più gradevolmente saporito.

Per donare alla nostra Cialledda il profumo dei campi tipicamente estivi sarà d’obbligo, a questo punto, aggiungervi origano e a piacimento anche del basilico. Per terminare potremo sbizzarrirci in aggiunte a seconda delle nostre preferenze, cipolla rossa, qualche filettino di peperoni in agrodolce tagliato a quadretti oppure capperi. Certamente il sale che sceglieremo sarà quello marino.

Un consiglio sarebbe quello di non consumare il piatto appena conclusa la preparazione, ma lasciarlo “marinare” almeno per una mezz’oretta, in modo da dare il giusto tempo per far sì che tutti gli ingredienti rilasciano il loro sapore, unendosi al pane che a sua volta li assorbirà da ognuno.

Foto Credit: Rocco Lamparelli

 

 

 

 

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