Limone Femminello, l’agrume Igp del Gargano

Quando parliamo di limoni la mente viaggia e approda in costiera amalfitana, dove il profumo e i colori dei limoni di Sorrento sono i protagonisti di questo tratto di costa che si affaccia sul Tirreno. Anche in Puglia, precisamente nella zona del Gargano, questi agrumi hanno il loro habitat ideale, infatti, ritroviamo proprio: i limoni femminello del Gargano, prodotto Igp, ritenuto il più antico d’Italia. Questa pianta ha una iper produttività tanto da raggiungere le cinque fioriture in un anno. Il limone Femminello è nato e prodotto nella provincia di Foggia, ma in Puglia è presente già dall’800.

Dolcezza, succosità e un intenso profumo sono le caratteristiche che si possono apprezzare, mangiandolo intero e al naturale, un’eccellenza agroalimentare che nasce nella provincia di Foggia, avviando la propria produzione fra i comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico. La posizione geografica in cui questa pianta si sviluppa ha una sua unicità, infatti, i limoneti del Gargano sono collocati nella fascia più vicina al mare, che regala ai limoni ma anche alle arance sapori intensi.

 TECNICHE DI PRODUZIONE

Sono semplici lavori agricoli che si limitano alle zappature primaverili dei terreni e alle concimazioni generalmente organiche; in alternativa si ricorre a concimazioni a base di perfosfati. Periodicamente si procede con sistematiche potature che avvengono durante il periodo primaverile, in modo tale da garantire il giusto equilibrio tra attività vegetativa e produttiva. La massima attenzione è verso la difesa delle piante, sia da avversità atmosferiche, fronteggiate con il frangivento, sia da attacchi parassitari. Da maggio a ottobre si procede con l’irrigazione delle piante di limone, mentre la raccolta rigorosamente manuale viene effettuata solo grazie all’ausilio di forbici. La produzione non deve superare le 35 tonnellate per ettaro. È vietata la maturazione artificiale dei frutti.

 CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE

Elemento distintivo del Limone Femminello del Gargano IGP è la forte presenza di oli essenziali e profumi molto intensi nella buccia.  La forma cambia in base alle varie fioriture e con essa può modificarsi leggermente anche il peso è caratterizzato da un diametro minimo di 50 mm, peso non inferiore a 80 g e una buccia color giallo-citrino lucente. All’interno presenta una polpa molto succosa di color giallo-verde.

LA STORIA

In puglia è attiva una produzione agrumaria sin dall’anno Mille, infatti, alcuni documenti ritrovati riportano che Melo, Principe di Bari, per invogliare alcuni pellegrini normanni alla conquista della regione, inviò in Normadia, a riprova della fertilità e ricchezza della zona, una certa quantità di frutti, tra cui anche i “pomi citrini” del Gargano corrispondenti al “melangolo” (arancio amaro). Già alla fine del Seicento seguendo alcuni racconti di Frate Filippo Bernardi emerge lampante la presenza sul Gargano di agrumi, che hanno aiutato l’economia del tempo grazie ai traffici continui attivati con i Veneziani e gli Schiavoni, che già commercializzavano vini, arance e limoni di questo territorio. La tradizione racconta che dal Settecento, inoltre, ogni anno nel mese di febbraio, un alunga processione, in onore di San Valentino, eletto a Santo protettore degli agrumeti arriva fino al collo del Carmine proprio per benedire le piante.

Si preferisce conservare i limoni del Gargano in frigorifero o in un luogo particolarmente fresco e asciutto, questo per preservane l’integrità e per permettere un consumo migliore del prodotto. Il Limone Femminello del Gargano IGP può essere consumato da solo grazie alle caratteristiche dolci citate precedentemente, ma è soprattutto l’ingrediente principe di tanti piatti del territorio foggiano e può essere utilizzato per donare maggiore sapore a preparazioni a base di carne, pesce e nei fritti. Il Limone Femminello del Gargano IGP è ideale come base di conserve, marmellate o confetture, ma anche per la preparazione di canditi, biscotti o dolci, nonché di ottimi liquori.

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