Le Braci, un vino d’autore nel nome di Severino Garofano

La Puglia enologica deve il proprio successo a due vitigni in particolare: il Primitivo di Manduria e il Negroamaro, quest’uva senza professionisti del settore e produttori illuminati non sarebbe riuscita a determinare la “rivoluzione vitivinicola” che da un quarto di secolo ha coinvolto la Puglia. Severino Garofano è certamente uno di quegli uomini, che grazie al suo lavoro e al suo sapere è riuscito a trasferire sul Negroamaro un’immagine differente, riuscendo a realizzare vini eterni dal Patriglione al Graticciaia, mostrando a livello internazionale il vero potenziale di questo vitigno.

La scomparsa nel 2018 di Severino Garofano ha lasciato nel cuore della sua famiglia un grande vuoto e l’enologia italiana e nello specifico quella pugliese ha perso un punto di riferimento. La moglie Teresa con i figli Stefano e Renata conducono la cantina di famiglia, da lui stesso fondata dopo anni di collaborazioni in Puglia e, più in generale, nel Sud Italia.

Classe 1935, nato a San Potito Ultra (in Irpinia), Severino si era trasferito in Puglia dalla fine degli anni Cinquanta da quel momento inizia la sua grande storia d’amore con il Negroamaro e con questa terra. Stefano e Renata sono due produttori dal carattere generoso che non amano lodarsi un low profile, che evidenzia la loro umiltà estrema nell’approcciare a questo lavoro, lo stesso Stefano Garofano ha detto: “Questo nostro aspetto è sicuramente un’eredità di nostro padre, anche lui era così”.

Una distesa di alberelli di Negroamaro nell’agro di Copertino, nella provincia di Lecce, da qui nasce “Le Braci” il vino emblema della cantina Severino Garofano che ha deciso di realizzare solo per le annate migliori un’etichetta d’autore che esalti maggiormente l’unicità del vino in bottiglia. Per rivivere a distanza di tempo, esperienze e sentimenti che, come brace, hanno continuato ad ardere sotto la cenere.

“Fior di Braci e di Garofano” è il nome dell’opera realizzata dall’artista Leon Marino nel 2003. Fu ideata e dedicata all’incontro del maestro con Severino Garofano e con il vino Le Braci. Una trasposizione su tela di un’intesa intellettuale che presto toccò le corde dell’amicizia. Un’interpretazione in chiave pittorica delle emozioni che il connubio uomo-vino avevano colpito la sensibilità del maestro. Solo mille e cinquecento bottiglie in edizione numerata e limitata.

L’annata 2007 viene considerata un’altra annata felice per il Negroamaro:calda, favorita da un profilo climatico ottimale. Ad un inverno ancora una volta caratterizzato da scarse precipitazioni e da temperature al di sopra delle medie stagionali, è seguita una primavera con una discreta piovosità. Le alte temperature ed i venti di scirocco del mese di giugno e luglio hanno caratterizzato un’estate molto calda e siccitosa. L’andamento climatico si è mantenuto ottimale praticamente fino alla fine della vendemmia.

Lo scorso 22 gennaio durante una degustazione organizzata dal distributore della cantina si è potuto assaggiare Le Braci 2007 un sorso che conferma una vita, quella di Severino Garofano spesa per il suo Negroamaro.

Il colore anticipa quello che al naso e poi al palato diventano la conferma della grandezza di questo vino. Rosso granato brillante e al naso si alternano profumi maturi, eleganti che si intrecciano tra frutti e fiori, intersecando tra le note anche delle profonde sensazioni terziarie intense.

 

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