La Puglia è al secondo posto per la produzione di melagrana

La melagrana, frutto antichissimo, è ricco di potenti antiossidanti e antinfiammatori che riducono il rischio di ammalarsi e favoriscono, tra l’altro, salute mentale e cardiovascolare. Negli ultimi anni è nettamente aumentato il consumo di questo frutto ed anche la nostra regione si sta attrezzando per favorirne la coltivazione e poter essere ancor più competitiva sul mercato.

Un frutto risalente ad epoca preistorica, la melagrana è stata rivalutata negli ultimi anni per i suoi numerosi effetti benefici sull’organismo. Pianta presente da diversi millenni nell’area costiera del Mediterraneo, risulta che storicamente sia stata diffusa dai Fenici, dai Greci, dai Romani e in seguito dagli Arabi.

Il melograno è un piccolo albero o arbusto, può raggiungere i 5-6 metri di altezza e vivere anche oltre 100 anni. La fioritura avviene a maggio, i fiori sono, nella specie botanica, di un vivo colore rosso, di circa 3 cm di diametro e hanno tre-quattro petali.

Il frutto matura a ottobre-novembre, a seconda delle varietà, ha consistenza molto robusta, con buccia molto dura e coriacea, ha forma rotonda o leggermente allungata, con diametro da 5 a 12 cm. La melagrana ha diverse partizioni interne robuste che svolgono funzione di placentazione ai semi, detti arilli (fino a 600 ed oltre per frutto) separati da una membrana. I semi, di colore rosso, in alcune varietà sono circondati da una polpa traslucida colorata dal bianco al rosso rubino, più o meno acidula e, nelle varietà a frutto commestibile, dolce e profumata.

La cultivar tipica dell’Italia è quella denominata dente di cavallo, che risulta essere più adatta al clima della penisola, anche perché più resistente al freddo rispetto ad altre cultivar; i chicchi sono di un colore rosso vivo e sono più dolci rispetto ad altre.

Il melograno, coltivato anche in Puglia, è una pianta resistente all’arido estivo ed alle temperature invernali tipiche, in generale, dell’area mediterranea; in tali condizioni è straordinariamente resistente ad ogni tipo di malattia.

La sola condizione necessaria è la coltivazione in ambiente secco e ben drenato, con elevata insolazione. In generale comunque è una pianta che tollera abbastanza bene la siccità, purché non troppo prolungata. Viene coltivato come albero da frutto e come pianta ornamentale nei giardini.

Il melograno è stato considerato, per molto tempo, una pianta da frutto minore, da qualche anno, invece, la sua coltivazione si sta espandendo ed i frutti sono molto richiesti per la loro salubrità. Il frutto può essere aperto e mangiato così com’è, anche se i singoli chicchi hanno all’interno un nocciolo un po’ duro e legnoso. La melagrana risulta ottima se trasformata in succhi e in cosmetica rientra come ingrediente sia per creme che detergenti.

Ottimo alleato della nostra salute, il melograno, grazie al suo contenuto, tra l’altro, di antiossidanti e antinfiammatori, vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B favorisce una buona salute mentale e cardiovascolare, una corretta pressione arteriosa, la memoria ed esercita anche una potente funzione antibatterica.

Il prezioso nettare ricavato da questo frutto aiuta a prevenire l’arteriosclerosi e contrasta l’invecchiamento precoce delle cellule causato dallo stress ossidativo, mantiene sotto controllo i livelli di colesterolo e di zuccheri presenti nel sangue, grazie al suo contenuto di fenoli che inibiscono l’enzima alfa-amilasi.

In ambito cosmetico gli estratti di melograno risultano avere proprietà lenitive e rigeneranti per la bellezza sia della pelle che dei capelli. A trovarne maggior beneficio sono le pelli irritate, mature e danneggiate.

La regione Puglia si è confermata secondo produttore nazionale di questo frutto, dopo la Sicilia. Le piante ben si adattano all’ambiente pugliese ed in particolare a quello salentino. Negli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento della produzione grazie proprio al crescere della domanda da parte del mercato italiano.

La filiera del melograno pugliese si pone come obiettivo primario quello di migliorare competitività e redditività di questa produzione e per questo motivo la sezione pugliese della CIA – Confederazione Italiana Agricoltori – si sta attivando con specifici progetti.

Foto credit: @progettomateriae

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