Mela cotogna, un frutto da riscoprire e assaggiare seguendo la ricetta pugliese

Frutto annoverato tra quelli “dimenticati”, la mela cotogna è molto versatile e si presta ad essere utilizzata in mille modi. Scopriamo le idee più golose, passando attraverso quelle pugliesi più tradizionali.

Un frutto molto antico, la sua coltivazione era già diffusa ai tempi dei greci e dei babilonesi, il cotogno è un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee. Originario dell’Asia Minore e del Caucaso, attualmente risulta diffuso maggiormente nella zona occidentale del Mediterraneo ed in Cina. In Italia abbiamo assistito ad un forte calo della coltivazione di questo particolare frutto, soprattutto negli ultimi decenni ed a causa di un mercato commerciale che lo ha poco apprezzato.

Date le dimensioni tutto sommato ridotte di questa pianta, ancora oggi la troviamo in alcuni orti o frutteti domestici, ma, nonostante questo, col passare del tempo sta diventando una vera rarità.

Il cotogno si presenta come un piccolo albero o arbusto che può arrivare a raggiungere i 5-8 metri di altezza. I fiori sono bianchi o rosa e la fioritura avviene a fine aprile o inizi maggio. I frutti non sono “belli” come le altre mele, hanno un colore giallo oro intenso, la loro particolarità è la forma spesso irregolare, che li rende facilmente riconoscibili. La loro raccolta avviene in ottobre e fino ai primi di novembre.

La polpa di questo frutto è facilmente ossidabile, decisamente poco dolce ed astringente, con una certa quantità di tannino. È commestibile sia cotto che crudo, ma è la cottura a dargli dolcezza e gradevolezza.

Dalle mele cotogne si ricavano confetture, gelatine, mostarde, liquori, ma possiamo utilizzarlo anche come rimedio per qualche piccolo problema di salute o come ottimo corroborante. Una curiosità che forse pochi conoscono: la mela cotogna è molto ricca di una speciale pectina che aiuta a ripristinare la flora intestinale, ma non solo, grazie alle sue caratteristiche, la sua pectina aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e glicemia nel sangue ed è dunque un valido aiuto nella prevenzione delle patologie cardiovascolari. Contiene anche acido malico che favorisce invece la digestione.

Certamente una tra le preparazioni più note è senz’altro la sua confettura, che ben si adatta a comporre a sua volta altre ricette, una più golosa dell’altra, ma che molto semplicemente può essere gustata per una colazione o merenda energetica e gustosa.

Con la confettura di mele cotogne potremo sbizzarrirci preparando ad esempio una crostata, ma possiamo anche osare un raffinato accompagnamento a particolari formaggi.

Se parliamo di tradizioni pugliesi molto famose, non possiamo certo dimenticare la cotognata, dolce gelatinoso diffuso principalmente in Salento, ottenuto dalla lenta cottura di questo frutto. Una vera prelibatezza!

In Puglia questo frutto è noto anche sotto forma di gelatina, che si presta ad essere sciolta in un bicchiere di acqua calda, ne basterà un cucchiaio, diventando così una bevanda davvero corroborante soprattutto nel periodo invernale.

Non può di certo mancare la classica versione sciroppata anche per questo frutto, che ci permetterà di gustarlo più a lungo nel tempo, accompagnato anche ad un gelato gusto fiordilatte.

Non solo utilizzi alimentari, un tempo, infatti, questo frutto era spesso riposto nei cassetti o negli armadi per donare un profumo naturale e speciale alla biancheria delle nostre nonne.

Il cotogno è davvero un frutto da riscoprire e rivalutare per le sue proprietà e la sua grande versatilità.

Foto credit: Flavia Giordano @spaghettiabc

 

 

 

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