I sindaci Decaro e Bruno conquistano la sfida di “Sindaci ai Fornelli”

Antonio Decaro e Giovanna Bruno, sindaci di Bari e di Andria, hanno vinto l’ottava edizione di Sindaci ai fornelli, la prima svoltasi a Bisceglie. Le precedenti sette, dal 2013 al 2019, si erano tenute a Capurso, paese dove vive il direttore artistico e ideatore della manifestazione, Sandro Romano. Decaro e Bruno hanno preparato (diciamo meglio: hanno collaborato a preparare) un elaborato piatto di troccoli insieme ad Angelo Sabatelli, chef stellato e patron dell’omonimo ristorante di Putignano, e Maurizio Tinelli dello Yuki di Noci. Una preparazione che ha incantato la giuria composta da personaggi e personalità di rilievo del mondo del food, da Mimmo Casillo a Antonio Coppi, da Pino De Luca al cuoco di Lesina Nazario Biscotti, dal sommellier Giuseppe Cupertino a Massimo Di Cintio. È stato lo stesso primo cittadino del capoluogo regionale, vera star della serata, a declamare a mo’ di filastrocca il nome dato al piatto: notte buia con ostriche e ‘nduia. Cuochi e sindaci hanno cucinato la pasta che lo stesso Decaro aveva simpaticamente definito una pasta lunga e squadrata, ma soprattutto lunga con una vellutata di pomodoro, friggitelli, caviale di salmone e ovviamente ostriche e la bomba calabrese. Che uno scatenato Antonio Stornaiolo aveva (a forza) offerto ad alcuni degli spettatori che hanno affollato il Politeama Italia di Bisceglie, dove all’ultimo momento il grande carrozzone di “Sindaci ai fornelli” era stato fatto traslocare dal porto turistico. Qui gli organizzatori (il Comune della città dei tre santi, la Apulia Project di Giuseppe Frizzale e la RP Consulting di Giovanni Ventrelli) avevano pensato dovesse tenersi un evento tornato a vivere dopo quattro anni di pausa. Tornando alla serata, è stato proprio Sabatelli a scendere in platea per far assaggiare il famoso insaccato spalmabile e piccante al pubblico. In precedenza, lo stesso Stornaiolo aveva indotto lo stesso Decaro a servire ostriche a favore di tele e fotocamere a due signori che hanno molto apprezzato l’iniziativa fuori copione.

In precedenza, lo showman barese aveva servito in platea un esercito di sospiri preparati in un angolo del palco. Il dolce tipico di Bisceglie, manco a dirlo, è diventata una star. A proposito. Sul palco del teatro di via Montello, a guidare le complesse operazioni della gara gastronomica, Claudia Cesaroni e Mauro Pulpito. Che hanno “sofferto” le incursioni, le percussioni e le continue invenzioni dialettiche di Stornaiolo.

Dieci i sindaci chiamati a singolar tenzone. Oltre a Decaro e Bruno, si sono battuti tra pentole e padelle il padrone di casa, Angelantonio Angarano, in coppia con Aniello Donnarumma, sindaco di Palma Campania, assistiti da Corrado Amato (ristorante Toruccio a Giovinazzo) e Mario Musci (Gallo, Trani) che hanno preparato troccoli con pistacchio, caviale, gambero, crema di patate e polpo (gli ingredienti, contenuti in cosiddette mistery box, erano sconosciuti agli operatori); Gianfranco Palmisano (Martina Franca) e Toni Matarrelli (Mesagne), affiancati da Gianfranco Palmisano (Gaonas, Martina Franca) e Pietro Penna (Casamatta, Manduria), che hanno creato un piatto con capesante, ricciola marinata e friggitelli; quindi, Antonio Minenna (sindaco di Grumo Appula) e Giovanni Mastrangelo (Gioia del Colle), i quali, con Pompeo Lorusso (Regiacorte, Matera) e Vitantonio Lombardo dell’omonimo locale di Matera, hanno preparato cavatelli con caponata di melanzane e peperoni; infine, Pierluigi Biondi (il sindaco de L’Aquila, insieme a Donnarumma, è stato l’ospite d’onore della serata) e Primiano Leonardo Di Mauro (Lesina), che si sono giovati degli assist di Davide Pezzuto (D.One, Roseto degli Abruzzi) e Fabiano Viva (Duo, Lecce).

A latere, Fiorenza Pascazio, sindaco di Bitetto, insieme a Francesco Crudele, ex sindaco di Capurso (con lui, giusto dieci anni fa, la manifestazione vide la luce; in coppia, il presidente di Anci Puglia e il consigliere d’amministrazione di Aqp vinsero l’edizione n°3, nel 2015) hanno preparato cavatelli freschi insieme a Pantaleo Dell’Olio, Carlo Papagni (Casale San Nicola, Bisceglie) e Salvatore Riontino (Canneto Beach 2, Margherita di Savoia) per un happy-end all’insegna della pugliesità (non per nulla c’era, come mediapartner, anche Pugliosità…) più verace, più autentica, in una parola: più buona.

Sull’affollato palcoscenico si sono avvicendati grandi personaggi, dallo stilista ginosino Angelo Inglese (sue le due toque consegnate ai vincitori) alla tarantina Monica Caradonna, una delle conduttrici di Linea Verde Life, programma cult di Rai1, dallo chef dell’olio, il bitontino Emanuele Natalizio a Giacomo Giancaspro, fino agli stessi Frizzale e Papagni.

La strana coppia di fasce tricolori Decaro-Bruno succede a Federico Pizzarotti (Parma) e Antonello Denuzzo (Francavilla Fontana). In precedenza, il trofeo in ceramica creato da Antonella Imbò era andato a Michele Abbaticchio (Bitonto: sostituì all’ultimo momento proprio Decaro) e Alessio Pascucci (Cerveteri); a Ivan Stomeo (Ugento) e Giovanni Gugliotti (Castellaneta); a Francesco Spina (Bisceglie) e Giuseppe Lovascio. Proprio il sindaco di Conversano, in coppia con Michele De Santis (Cellamare) aveva trionfato nel 2014. All’esordio, era il 2013, Mimmo Birardi (Casamassima) sbaragliò la concorrenza, compresa quella di Michele Emiliano, che allora sedeva in via Roberto da Bari.

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