La Percoca di Loconia conquista le tavole pugliesi per il suo gusto e la polpa soda

In questi giorni le troviamo sulle tavole dei pugliesi e visto il successo ottenuto le percoche di Loconia hanno varcato i confini regionali, arrivando nei mercati e nelle case del nord Italia conquistando i palati dei consumatori grazie al loro profumo e sapore naturalmente zuccherino.

Questo delizioso frutto pugliese è stato inserito nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) in base a diversi fattori, infatti, oltre a essere caratteristici di un particolare territorio, hanno nel corso del tempo ottenuto un riscontro ben maggiore sul mercato rispetto alla zona di appartenenza. Il fatto che un prodotto sia PAT assicura al consumatore, oltre che garanzie in termini di tipicità del prodotto, anche delle specifiche sulla produzione e sulla lavorazione delle metodiche tradizionali del prodotto.

La soddisfazione per questo risultato è stata espressa dall’assessore all’agricoltura Francesco Lops, il quale ha sottolineato che questo riconoscimento, oltre alla tutela del territorio, mira a salvaguardare anche la storia, le tradizioni, il patrimonio culturale e gli antichi sapori che sono legati, in questo caso, alla percoca di Loconia. La zona di produzione è quella di Canosa e la coltivazione della percoca di Loconia, nata dall’incrocia tra una pesca e un’albicocca, si distingue dagli altri frutti non solo per il suo gusto, ma per la polpa compatta e croccante che difficilmente si riesce a staccare dal nocciolo, conosciuta anche con il nome di “Baby Gold”.

Qual è la storia della percoca di Loconia?

Questo frutto è nato agli inizi degli anni Settanta e ha preso pian piano posto tra gli uliveti e i vigneti del territorio circostante Canosa, con una percentuale produttiva più elevata a Loconia, frazione della stessa Canosa.

Quali sono le sue caratteristiche?

Hanno una fioritura con una conseguente maturazione più tardiva, un nocciolo più duro e una polpa senza alcun tipo di venature. La polpa e la buccia presentano un colore giallo intenso tendente all’arancione, e di possedere una polpa molto soda e compatta che difficilmente si stacca dal nocciolo. Il profumo gradevole e persistente (grazie alla presenza di diversi composti aromatici) e il giusto equilibrio tra acidità e grado zuccherino sono favoriti dal clima particolarmente mite e temperato della zona di produzione, caratterizzato da scarse piogge estive e con precipitazioni concentrate nel periodo novembre–aprile.

Come vengono utilizzate?

Le percoche, che maturano nei mesi di agosto e settembre, si distinguono dalle pesche essenzialmente per la consistenza della polpa: nelle percoche la polpa non è fondente e rimane compatta durante la cottura. Questa caratteristica fondamentale le ha fatte preferire per l’industria di trasformazione sciroppate per la preparazione di percoche sciroppate. È diffusa l’usanza di immergere pezzettoni di percoca in un contenitore pieno di vino rosso o bianco, da riporre in frigo. Nell’agro di Canosa 2000 ettari circa sono coltivati a percoche (mentre la produzione totale supera i 600.000 quintali l’anno). Il 95% di quest’estensione è coltivato esclusivamente a percoche, il restante 5% alla produzione di pesche, albicocche e mandorle. La qualità sta superando ogni aspettativa. E le richieste del mercato di prodotto fresco, sono incessanti. Tanto che nelle ultime annate non si fa in tempo a raccogliere il prodotto che è già venduto e trasportato immediatamente al consumatore finale. Le cooperative stanno usando poco le celle frigorifere: si avrà un basso consumo energetico per la conservazione.

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