Riproponiamo una delle interviste realizzate da Patrizia Nettis, la giornalista pugliese prematuramente scomparsa lo scorso 29 giugno a Elena Di Liddo, una delle nuotatrici più forti d’Italia. Il nuoto era una delle tue passioni, le piscine erano la tua seconda casa che frequentavi sia come cronista che come atleta.
Il primo amore è e sarà sempre il nuoto, ma l’altra faccia della medaglia delle sue giornate è una grande passione per i dolci. E così quando riemerge dalla vasca si tuffa in cucina per cimentarsi in golose ricette. Elena Di Liddo è una delle nuotatrici di casa nostra più forti degli ultimi tempi (e di sempre). Prima pugliese a vincere una medaglia internazionale a livello assoluto (il bronzo nei suoi 100 farfalla agli Europei di Glasgow 2018), primatista italiana della specialità, l’estate scorsa ha partecipato ai Giochi di Tokyo sia nell’individuale che in staffetta (concludendo l’avventura con un sesto posto nella 4×100 mista con, tra le altre, Federica Pellegrini).
Ma la 28enne biscegliese del gruppo sportivo Carabinieri e del Circolo Canottieri Aniene, allenata dal tecnico di Gioia del Colle Raffaele Girardi, vince anche davanti ai fornelli: torte, ciambelle, biscotti. Le sue creazioni spopolano su Instagram ricevendo i complimenti dei colleghi nuotatori di mezza Italia che le chiedono di continuo di assaggiare le sue prelibatezze. Ma finora sono rimasti all’asciutto, più che altro per ragioni logistiche: «Io vivo in Puglia, i miei compagni di squadra e gli altri colleghi si trovano sparsi in tutta la penisola, come faccio ad accontentarli?», dice Di Liddo. L’unica che ha potuto apprezzare il suo talento in cucina è stata Simona Quadarella. Il bronzo olimpico degli 800 stile, amica di sempre di Elena, oltre che compagna di squadra all’Aniene, è stata ospite in Puglia a capodanno e per l’occasione Di Liddo le ha fatto trovare il suo cavallo di battaglia: il tiramisù rigorosamente preparato con la ricetta di mamma Giovanna. «È il mio dolce preferito e allo stesso tempo quello che mi piace di più cucinare – dice Elena – anche se, come di tutti i piatti che preparo, ne assaggio solo un pezzettino perché altrimenti sarei obesa». E non può certo permetterselo una farfalla come lei che vola tra le migliori del mondo.
Resistenza è la parola d’ordine, una capacità che un nuotatore conosce bene perché la allena in vasca ogni giorno, ma difficile da applicare quando ci si immerge in golose tentazioni. Come si fa allora a non strabordare dalla dieta? «Il segreto è cucinare per tante persone – spiega Elena – in questo modo si è costretti a mangiare solo piccole quantità». Cucinare per lei è una virata verso la tranquillità. Un modo di scaricare lo stress, il tapering come si dice in gergo natatorio, che la rilassa: «Mi distrae molto – confessa – ma soprattutto mi diverte. Fare i dolci è una questione di precisione e di chimica e io per mia natura sono molto puntigliosa quindi ci metto davvero molto tempo per decorare una torta, nulla deve essere lasciato al caso, non ci devono essere sbavature». Questione di concentrazione insomma e di allenamento, in cucina come in vasca. Anche se, ammette Elena: «È più impegnativo decorare un dolce che nuotare un 100 farfalla». Detto da lei che conosce a memoria gli ingredienti giusti della vasca è quasi scontato, ma volare in piscina non è un piatto che possono cucinare tutti.
Foto Credits: Stefano Palazzo