Tappa obbligata per chi da Cisternino si dirige verso il mare o da Fasano si sposta verso Ostuni, Tony Bar è considerato il tempio del panzerotto fritto. Dorato, croccante, dimensioni XL e ripieno fumante in due versioni: classico con pomodoro e mozzarella; bolognese con ragù di carne.
Qui il panzerotto viene realizzato con ingredienti genuini e dalle stesse mani, quelle di Antonio Semeraro che, più di 30 anni fa, con sua moglie Rosa ha aperto un piccolo chiosco in provincia di Brindisi.
“Mio padre ha sempre desiderato stare a contatto con la gente e poter condividere la sua passione per il panzerotto e per il gelato – racconta Maria Semeraro, figlia di Antonio.
I suoi genitori lavoravano in campagna, ma a lui piaceva tenere le mani in pasta e avere a che fare con il pubblico. Dopo aver lavorato in Germania come gelataio, è tornato dai suoi affetti in Italia e ha deciso di aprire una sua attività affittando un piccolo chiosco, ma è stato un continuo crescere”.
Negli anni l’attività si è spostata in un locale di proprietà e oggi è gestita dall’intera famiglia Semeraro. Ciò che è rimasto invariato è il luogo dove tutto è iniziato, ovvero Speziale, una frazione di Fasano, che conta circa 400 abitanti, caratterizzata da masserie e costruzioni imbiancate a calce con volte a stella. Speziale è stata fonte di ispirazione per lo scrittore Paolo Giordano, autore della “Solitudine dei numeri primi”, che qui ha ambientato il suo romanzo “Divorare il cielo”.
“A Speziale – ha dichiarato Paolo Giordano – ci sono passato per caso, un pomeriggio mentre rientravo o andavo al mare, e mi parve come di ritrovarmi in una ambientazione dei film da Far West. Più volte, nel corso della stesura del testo, mi sono ritrovato a soffermarmi su quel momento e a ciò che ha rappresentato per me Speziale: un punto di passaggio comodo per non andare da nessuna parte, ma è diventata una piacevole deviazione.”
In questo piccolo villaggio, ribattezzato la “Repubblica autonoma del gusto”, le quattro e uniche attività gastronomiche presenti sono state in grado di distinguersi per la genuinità dei prodotti e dei piatti proposti: le provole affumicate con la paglia della latteria Crovace, la carne e le uova a Km 0 della macelleria Semeraro, i piatti della tradizione che rispettano la stagionalità della Trattoria Il Cortiletto e per concludere Tony Bar, dove gelati e dolcetti con la pasta di mandorle sono buoni quanto i già citati panzerotti.
La posizione strategica, oltre alla bontà dei suoi prodotti, lo hanno reso uno tra i posti ideali per chi, a partire dalla colazione fino al dopocena, vuole gustare specialità pugliesi, e non solo, in un ambiente familiare, comodamente seduti e immersi nella tipica campagna.
Ma, in un territorio in cui il panzerotto fritto è un’istituzione, è lecito chiedersi in che modo Tony Bar sia riuscito a conservare intatto il suo primato. La risposta arriva da sua figlia Maria.
“Negli anni abbiamo mantenuto gestione e struttura familiare, non abbiamo industrializzato la catena. Mio padre è sempre in laboratorio a stendere la pasta, farcire panzerotti, perché da lì esce la qualità. Abbiamo pochi dipendenti con cui c’è un rapporto familiare, appunto, e l’attesa dei clienti o la difficoltà nel trovare posto, soprattutto in estate, viene ripagata dalla bontà del panzerotto, fritto sempre con olio buono, pomodoro e mozzarella genuini e a Km0″.