Tenuta Planisium, la cantina con l’obiettivo di essere la più ecosostenibile del Sud Italia

Il vento impetuoso che lambisce questo angolo di Puglia d’estate soffia caldo, questo borgo della provincia di Foggia trae dal vento il proprio nome: Volturino, che deriva dal termine “Volturnus” con cui i romani indicavano il vento forte e caldo che caratterizza questa zona. In questo luogo la natura si interseca alla storia, dove le strade e gli edifici testimoniano il lento scorrere del tempo, racchiudendo arte e tradizioni. I Monti Dauni sono i protagonisti di questo territorio così selvaggio e fedele a sé stesso, così suggestivi e caratteristici dell’entroterra pugliese, una distesa di grano che si alterna al rosso dei papaveri e al colore giallo delle ginestre. In questo spazio che a tratti sembra rievocare un racconto fiabesco nasce Tenuta Planisium, un’azienda agricola presente dagli anni settanta dedita alla produzione di vino e olio, il nome della tenuta deriva da uno scavo archeologico che portò alla luce i resti “.. di una villa romana in occasione di scavi ascientifici effettuati durante gli anni ’50” in Selva Piana, con funzioni produttive, quasi sicuramente agricole, nelle immediate vicinanze della tenuta.

Oggi Emanuela Di Pasqua e il marito Antonio Valentino portano avanti questa realtà con l’obiettivo di realizzare la prima cantina ecosostenibile del Sud Italia. Localizzati a 735 metri sul livello del mare qui il favonio, lo scirocco e il maestrale sono i venti protagonisti di questo pezzo di terra pugliese. I vini bianchi sono collocati nella parte più.

Emanuela, come mai avete deciso di intraprendere questa avventura nel mondo del vino?

Avevamo l’idea di far diventare quella che era la nostra passione un lavoro e ad oggi ci stiamo riuscendo. I miei suoceri erano i proprietari dei terreni dove oggi sorge la nostra realtà, ammetto che è stato mio suocero ad alimentare questo desiderio e lui in passato si dedicava alla cura dei vigneti, vendendo le uve soprattutto verso il Nord. Dieci anni fa abbiamo iniziato a impiantare i vigneti e da sei ettari siamo arrivati a dieci. Lucia e Amelia, le mie due cognate mi affiancano in azienda siamo delle tuttofare gestiamo il personale, le degustazioni e organizziamo le fiere a cui partecipiamo.

A quanto ammonta la vostra produzione?

Ora siamo sulle 40 mila bottiglie, il nostro enologo è Alessandro Leoni con la consulenza del Prof. Marco Esti, di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE), dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo. In futuro arriveremo massimo a produrre 80 mila bottiglie, l’obiettivo è la qualità no la quantità. Le uve che coltiviamo sono: Nero di Troia, Sauvignon, Pinot Bianco, Negroamaro e Primitivo, i vitigni a bacca bianca sono quelli collocati nella parte più alta.  I nomi dei nostri vini sono tutti dei toponimi, mentre il “Notamento” è il nome del nostro bianco di punta, il suo nome deriva da un atto che veniva redatto ai primi del ‘900 un vero e proprio contratto tra il papà della sposa e lo sposo, dove si appuntava tutta la dote che la donna portava per il matrimonio, ho voluto utilizzare questo nome perché è come se rappresentasse una sorta di contratto che anche noi abbiamo stipulato con la nostra terra e i nostri vini.

Antonio, il tuo lavoro principale ti porta in un settore completamente diverso da quello del vino in questo mondo cosa hai trovato?

Ho un forte legame con la terra e passeggiare tra le vigne per me è un antistress, lavoro nel settore delle infrastrutture e quando ho tempo libero lo dedico alla mia famiglia e alle mie uve. Mi è sempre piaciuto vedere come la terra potesse essere generatrice di vita, il nostro progetto è ambizioso ma lo porteremo a termine, la nuova cantina, la più ecosostenibile del Sud Italia completamente integrata all’ambiente circostante, è in una fase iniziale e gli investimenti che abbiamo fatto per quanto riguarda i macchinari sono la testimonianza tangibile di quanto per noi la qualità è un valore assoluto.

Quali sono i Vostri progetti futuri?

Cerchiamo di ottenere un vino di qualità comunicandolo al meglio, puntando a ottenere i meritati riconoscimenti, simao molto presenti con i nostri vini su Roma, ben distribuiti in Puglia e qualcosa c’è anche a Riva del Garda, una volta che ci consolidiamo sul mercato italiano potremo aprire anche quello estero. Per il futuro spero che le mie due figlie, oggi bambine, possano appassionarsi a questo mondo.

Se chiudi gli occhi e ti dico Puglia a cosa pensi?

Immagino subito la vista dalla balconata della nostra cantina, dove i Monti Dauni fanno da protagonista a un quadro di bellezza reale.

 

 

 

 

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