Lo chef pugliese Andrea Cannalire racconta la sua nuova sfida alla guida del Regiacorte di Matera

Solo 37 anni di età, ma già dal 2015 è stella Michelin conferita per il lavoro svolto al ristorante Cielo di Ostuni. Si tratta di Andrea Cannalire chef di Francavilla Fontana che, da pochi giorni, dirige la brigata del Regiacorte, prestigiosa struttura situata nei Sassi di Matera.

Solo tre mesi fa lo chef aveva lasciato il ristorante all’interno del relais “La Sommità”, comunicando di essersi trasferito in Svizzera, precisamente a Lugano, dove la proprietà kosovara gli aveva affidato i tre ristoranti dell’Hotel SDH.

Ma, evidentemente, il richiamo del Sud Italia si fa sentire e Cannalire è tornato non in Puglia ma in Basilicata, per portare avanti un altro importante progetto, quello di Lucio Ruscigno, visionario imprenditore materano, che alcuni anni fa ha creato il Sant’Angelo Luxury Resort, struttura cinque stelle lusso dotata di camere, appartamenti e suite prestigiosi, che hanno ospitato importanti personalità di vari settori.

Ovviamente, in un albergo di tale importanza, non poteva mancare un ristorante di alto livello, in grado di offrire una cucina fatta di prodotti locali, proposta in chiave raffinata e adeguata alla clientela italiana ed estera che frequenta il Sant’Angelo.

Ho incontrato Andrea Cannalire, quindi, per parlare dei suoi progetti futuri, delle sue aspettative e delle sue ambizioni alla guida del Regiacorte.

 Qualche mese fa sei andato via dal Cielo di Ostuni per trasferirti in Svizzera con progetti importanti e grande entusiasmo. Come mai sei tornato in Italia così presto?

 Sono tornato perché in Svizzera la mia cucina veniva snaturata e non ne traevo soddisfazione. La proprietà kosovara aveva un’idea molto personale di quella che è la cucina italiana, non potevo condividere quel concetto e, quindi, per coerenza, ho deciso di lasciare.

Conoscevi già il Regiacorte? E come sei finito a Matera proprio da loro?

 Conoscevo il Regiacorte perché è una struttura bellissima. Ci sono finito per un incontro casuale e fortunato con un amico in comune che ha fatto da tramite tra me e il direttore Biagio Spagnuolo.

Conosci già chi ti affiancherà in brigata?

 Uno di loro sì, Pompeo Lorusso. Abbiamo avuto modo di conoscerci svariati anni fa ed ora sarà al mio fianco in qualità di sous chef. È un cuoco molto preparato e creativo, sono certo che insieme faremo grandi cose. Gli altri ragazzi avrò modo di conoscerli nei prossimi giorni.

 Quali sono le tue aspettative? Al Regiacorte hanno progetti ambiziosi?

 Le mie aspettative sono quelle di poter esprimere la mia cucina in un hotel esclusivo con ristorante di alto livello. Ci sono progetti molto ambiziosi e sono sicuro che abbiamo tutto il potenziale per poter eccellere.

Essendo già all’attenzione della Michelin in quanto stellato, pensi di poterti ripetere anche al Regiacorte?

 Sarei un ipocrita a dire che non mi interessa, ma noi del Regiacorte faremo del nostro meglio rendendo esclusiva l’esperienza del cliente. Se un domani arriveranno riconoscimenti sarà un vero piacere potersi ripetere e, ovviamente, la stella è la più grande ambizione.

Come definiresti la tua cucina?

 Provo a fare una cucina del luogo che piaccia, esprimendo, però, un’idea personale e, spero, non banale. Mi piace usare i prodotti di qualità del territorio e dare loro un’anima, un carattere con la mia mano e le mie idee, che la clientela ha imparato a conoscere e anche ad apprezzare nel corso degli anni. Non saprei definirla, forse creativa, innovativa, attuale…, ma saranno i nuovi clienti a giudicarla.

Ti occuperai anche dell’Alma Loca, l’altro locale collegato al resort?

 Ne abbiamo discusso con la proprietà e con l’attuale responsabile della cucina dell’Alma Loca, un ragazzo giovane ma davvero capace che si chiama Francesco Santesarti. Vedremo di fare dei piccoli aggiustamenti secondo il desiderio della proprietà e assecondando, ma soprattutto lasciando spazio allo chef e alla sua creatività. Francesco ha voglia di crescere, è giovane e ambizioso, e voglio aiutarlo in questo, crescendo anch’io insieme a lui.

In chiusura di questa nostra chiacchierata, lasciamoci con un tuo pensiero.

Spero vivamente di poter portare il mio contributo qui a Matera. Con impegno e costanza ci ritaglieremo il nostro posto sia come hotel che come ristorante, puntando a diventare un punto di riferimento per la clientela locale ed estera.

E, ovviamente, ringrazio di cuore la famiglia Ruscigno per l’opportunità concessami e spero di meritare la loro fiducia e gratificarli con il contributo che mi impegnerò a dare.

 

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