“La signorina in dolce”, il libro di Tiziana Di Masi un giallo al profumo di pasticceria

Elisa è nell’età di mezzo. Ha undici anni. Non è più una bambina. Non è ancora una signorina. Elisa ha un dono: parla con i dolci, anzi, i dolci parlano con lei: immagina che hanno un’anima. E forse, chissà, ha ragione lei. Eppure, il talento di Elisa non sta tanto nell’essere pasticciera. Quanto nello scoprire di essere una investigatrice. Che, attraverso il disvelamento di un segreto che sta nella preparazione (e negli ingredienti) di una apple-pie, riuscirà a scoprire un altro segreto, ritrovando a New York la zia scomparsa. In questo aiutata da un’altra zia, Giuseppa, una sorta di dottor John Watson, nella misura in cui la detective-girl riesce in qualche modo a ricordare Sherlock Holmes. Oppure Jessica Fletcher, la signora in giallo magistralmente interpretata dalla compianta Angela Landsbury.

E proprio “La signorina in dolce” è il titolo della incredibile storia narrata da Tiziana Di Masi. La 47enne attrice di teatro e blogger che ha inventato il personaggio di Elisa (nella realtà, il suo secondo nome), ha presentato il suo libro in una pasticceria barese inaugurata a luglio. Un locale inventato da giovane pasticciere di origini boeme: Andy Havlik è nato a Slavonice, nella Repubblica Ceca, ha studiato l’arte del dolce in Francia e, durante un soggiorno in Irlanda, ha conosciuto la moglie, una barese che l’ha letteralmente rapito. La pâtisserie ha una chiara propensione per l’arte francese della dolcezza.

Quella dolcezza descritta dalla Di Masi in un volume per ragazzi di ogni età in cui i capitoli fanno espresso riferimento ad alcuni dolci, dal pan di spagna al maritozzo, dal bigné alle crostate, fino alla fatidica torta di mele newyorchese.

Tre anni e mezzo fa Tiziana ha iniziato un viaggio attorno al mondo dei dolci, compilando un blog con undicimila follower. «Io sono una investigatrice del dolce che prova a comunicare a modo suo le vicende dei protagonisti dell’arte pasticcera. Elisa invece – spiega Tiziana Di Masi – ha i superpoteri, frutto di una esuberante curiosità: lei parla coi dolci e riesce a farsi svelare alcuni segreti. Io invece ho scoperto e raccontato storie che era un peccato dovessero restare chiuse in laboratorio. E poi, non dimentichiamolo, il dolce è un modo di parlare dell’amore e di esprimere questo meraviglioso sentimento».

Le due investigatrici, oltretutto, sono alla ricerca del dolce perfetto. Che esiste, nella fantasia della piccola Elisa e nelle parole di Tiziana, che lo cerca con la sua inseparabile lente d’ingrandimento, nel suo trench fucsia e all’ombra del cappello en pendant che copre una montagna di riccioli: «Il dolce perfetto deve saper parlare, deve saper raccontare storie con i suoi ingredienti sani e di qualità».

Quella di Bari è la sesta tappa dello sweet-book tour: «Chi mangia i dolci, ovviamente con attenzione, può scordare anche solo per un attimo l’amaro delle difficoltà di una vita che è inevitabilmente fatta anche di dolori e tristezze. Il dolce, se è buono, ci regala piccoli momenti di felicità e di benessere».

Intanto, Tiziana non trascura l’attività di attrice e continua a recitare in teatro con un progetto del 2010, “Mafie in pentola” (uno spettacolo meraviglioso, capace di coniugare etica ed estetica, parola di don Luigi Ciotti): durante la rappresentazione si parla dei prodotti di “LiberaTerra”, si parla di «una cucina fatta dalla quotidianità del cibo con il marchio dell’antimafia, con un menù della legalità fatto anche assaggiare al pubblico».

Tornando al libro La signorina in dolce – Investigatrice pasticciera, 192 pagine, illustrato da Anna Sara Benecino, edito da Buk Buk, la pasticceria di Havlik s’è rivelata la location ideale: Andy ha appositamente preparato dei deliziosi macaron – dolci tipici della pasticceria francese – e un sontuoso “fiore” al frutto della passione.

Manco a dirlo, con un intenso fucsia predominante.

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