Nella lingua francese esiste una parola: “Terroir”, che non può essere tradotta in italiano con una singola espressione bensì con un concetto più ampio. Terroir non è banalmente il territorio ma l’interazione tra più fattori come terreno, disposizione, clima, viti e il contributo dell’uomo, che insieme interagiscono per rendere un vino diverso dall’altro. Nella cantina di Gianfranco Fino a Manduria il fattore umano ha un peso specifico notevole nella realizzazione di vini da anni così osannati e premiati. Il segreto del loro successo risiede soprattutto nell’intesa privata e professionale che traspare dal rapporto tra Gianfranco e la moglie Simona Natale.
L’intuito di Gianfranco lo portò nel 2004 a credere nelle potenzialità della terra di Manduria di generare vini fortemente identificativi del territorio d’appartenenza. Cura e rispetto per i vitigni autoctoni: Primitivo e Negroamaro, che nella versione ad alberello alcuni esemplari superano i cento anni di vita, restituiscono nelle bottiglie profumi autentici. I vini di Gianfranco Fino sicuramente sono dotati di una carica espressiva e un appeal che riesce a conquistare in maniera trasversale i diversi palati, ribadendo il concetto che è il legame d’amore, di rispetto e di vita che lega Gianfranco e Simona a far nascere vini dal profumo unico. La frase: “Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” con Gianfranco e Simona andrebbe rivista in: “Al fianco di un grande uomo c’è sempre una grande donna”, perché nel bene e nel male loro hanno viaggiato e continuano a farlo uno al fianco dell’altro. Nei loro volti è come se si leggessero le etichette dei loro vini tanto siano riusciti a personificare le proprie volontà alle bottiglie prodotte.
Le etichette delle loro bottiglie, cinque vini rossi e uno spumante metodo classico, si ispirano alle teorie delle psicoanalisi di Freud e Jung. Il padre della psicoanalisi fu il primo a identificare la passione sfrenata che non si lega a regole e compromessi, una passione che Gianfranco e Simona condividono. Es più Sole è la loro bottiglia di Primitivo Dolce Naturale, “Es” secondo Freud è istinto e passione sfrenata, forse, la stessa che serve per produrre questo vino, nato senza condizioni, senza regole, l’Es sottostà a un solo principio: il piacere.
Es Più Sole Salento Primitivo Dolce Igt
Questo nettare “di-vino” subisce un appassimento in pianta prima della raccolta che avviene rigorosamente manuale e con un’attenta selezione, riponendo nelle cassette solo i grappoli migliori. In cantina si prosegue con la diraspatura a mano, pigiatura soffice degli acini, macerazione in fusti di rovere francese, lasciando a contatto le bucce con il mosto per due settimane, controllando la temperatura del cappello delle vinacce, applicando quattro frollature a mano al giorno. Dopo la svinatura il vino riposa in barriques di rovere francese per dodici mesi e dopo questa fase il vino viene imbottigliato dove sosterà un altro anno prima dell’immissione nel mercato.
Colore rosso rubino compatto dai profumi avvolgenti e coinvolgenti di prugna, amarena e cacao amaro. Al palato è elegante e vellutato in perfetto equilibrio tra dolcezza, complessità, corpo e calore. Il finale è destinato a durare all’infinito. Questo vino dalla grande personalità può bastare anche da solo, vista la sua complessità rientra tra quei vini definiti da meditazione.