Moscato di Trani Doc, la dolcezza di un vino da destinare alla meditazione

I vini dolci sono parte essenziale per un’ottima chiusura pasto e non dimentichiamo la semplice regola di abbinare il dessert per concordanza a un vino sempre dolce. Tra i vini dolci pugliesi certamente il Moscato di Trani Doc è quello più conosciuto nel territorio d’appartenenza, anche se fuori regione resta meno noto ed è oscurato dalla fama del più conosciuto Moscato d’Asti. La denominazione del Moscato di Trani ha fatto la sua comparsa in Puglia già nel 1974, il vitigno principe utilizzato per produrre questi vini bianchi è il Moscato Bianco, conosciuto anche come Moscato di Canelli e all’estero come Muscat Blanc e Petit Grains. Questa varietà di vite è solo una delle tante appartenenti alla diffusa e complessa famiglia delle uve Moscato. Nella zona del Moscato di Trani Doc predomina un clima caldo e soleggiato, così come nelle regioni meridionali francesi come il Languedoc Roussillon, anch’esse caratterizzate dalla presenza di questo vitigno. La città costiera di Trani, che si trova nel cuore della Moscato di Trani Doc, sia idealmente che geograficamente, è stata a lungo un importante centro vinicolo, grazie anche al suo porto commerciale. Infatti, fin dai tempi antichi, i vini provenienti da tutta la regione venivano portati a Trani e il nome della città nel dialetto locale ricorda le locande che popolavano i quartieri portuali.

Domenico Valente è un giovane produttore, con lui l’azienda agricola Pandalà giunge alla quarta generazione di vita, all’inizio la cantina non produceva Moscato di Trani da destinare alla commercializzazione, infatti, le poche bottiglie prodotte erano destinate solo per un consumo familiare. Questi assaggi creavano sempre più riscontri tanto che hanno spinto Domenico a crederci fortemente e a decidere di produrre per vendere, riuscendo a trasformare la sua passione in professione. Il suo apporto rispetto al passato ha determinato un miglioramento della qualità con l’obiettivo, in parte già realizzato, di ottenere un Moscato di Trani più delicato al palato. Una maggiore qualità ottenuta e perseguita su fronti differenti, sia in cantina, che nei lavori fatti nel vigneto. Basse rese per ettaro, applicando la tecnica della potatura verde, ossia la selezione dei grappoli migliori durante il periodo estivo, che determina la presenza di pochissimi grappoli che restano ad appassire naturalmente in pianta fino alla seconda decade di ottobre. Quando raggiungono il pieno appassimento gli acini sembrano quasi come se fossero delle caramelle. Domenico definisce il Moscato di Trani: “Un vino speciale perché è un dolce naturale, è un vino prodotto da uve che fanno appassimento direttamente sulla pianta senza tagliare i tralci o mettere i grappoli sui graticci. Ovviamente per determinare questo processo la localizzazione del vigneto è fondamentale. Lo possiamo definire un nettare e giocando con le temperature di servizio possiamo abbinarlo sia ai primi piatti che ai secondi oltre che ad antipasti a base di formaggio. Non è solo un vino da fine pasto ma possiamo considerarlo anche un vino da meditazione, da bere senza accompagnarlo al cibo, può essere un ottimo ingrediente per delle preparazioni in cucina come risotti, carni e pesce”.

“Boccadoro” Moscato di Trani Doc 2017 Azienda Agricola Pandalà

Il colore evidenzia i giorni trascorsi sotto il caldo sole della Puglia per determinare il naturale appassimento dei grappoli, oro dai riflessi ambrati in superficie. Al naso si percepiscono nettamente i profumi di vaniglia, albicocche disidratate, frutta secca tostata e la nota intensa di noce moscata. Il nome di questo vino rievoca la zona di provenienza Boccadoro per l’appunto al confine tra il comune di Trani e quello di Barletta in una posizione distante dal mare solo 150 metri. Il pedoclima, costituito da un terreno profondo e calcareo e da un clima ottimale rappresenta le migliori condizioni per questa tipologia enologica. Il sorso è pieno, dolce e di struttura senza mai risultare stucchevole. La propagazione dei profumi si amplifica al palato, regalando piacevoli attimi di infinito. Il prezzo della bottiglia oscilla dai diciassette ai venti euro. Bisogna prestare attenzione alla temperatura di servizio, sei otto gradi se accompagnato a un dessert.

 

 

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