Damé, il ristorante di Daniela De Cosmo dove sentirsi come a casa

Daniela De Cosmo è nel mondo della ristorazione da tanti anni, essendo figlia di Mimì De Cosmo uno dei soci storici del Sorso Preferito, ristorante barese tra i più antichi e noti del capoluogo pugliese. Tanta l’esperienza accumulata, eppure, da donna modesta e pacata qual è, era sempre rimasta un passo indietro, interpretando con eleganza e competenza il suo ruolo al fianco di Diego nel ristorante Biancofiore, senza dubbio tra i migliori della città.

A giugno scorso, però, la svolta. Daniela parte con un nuovo progetto, un ristorantino di pochi coperti ma accogliente e di gusto raffinato, con l’obiettivo di creare un luogo tranquillo e di buona cucina pugliese nella città di Bari, un po’ defilato rispetto al centro storico e al quartiere murattiano, zone maggiormente frequentate dal turismo in transito a Bari. Ciò non perché abbia voglia di starsene tranquilla in un locale semivuoto, ma perché il suo carattere pacato e la sua capacità nel saper accogliere, nel saper essere brava “padrona di casa”, la portavano quasi naturalmente alla scelta di creare un ristorante per chi è alla ricerca di calma, tranquillità e calore, non trascurando, però, la buona cucina.

A questo luogo, però, mancava il nome, così Daniela, raccontando la sua idea in una serata tra amici, chiese loro di aiutarla nel trovare il più adatto, il più rappresentativo, quello che potesse sintetizzare il tutto.

“Appena aprirò verrete tutti a trovarmi – esclamò Daniela quella sera – vi aspetto tutti da me”.

Gli amici, in coro quasi unanime le dissero, quindi, che il nome giusto doveva essere legato a quel concetto, a quell’accogliere i clienti in casa propria, anzi a dare proprio la sensazione “di casa”. E quindi dal “da me” a Damé stato un attimo, anche perché, in un certo senso, quel nome richiama anche il suo, Daniela appunto, e un po’ anche quello del suo caro papà Domenico, detto Mimì, decano della ristorazione barese da poco scomparso e a cui lei era, anzi è, legatissima.

Scelto il nome, bisognava trasformarlo in fatti concreti. Così Daniela, dopo attenta selezione, decide di affidare la cucina al giovanissimo cuoco tarantino Pierantonio Soloperto, per tutti Pierre, ragazzo con grande passione e buona inventiva, che, in collaborazione con la titolare, crea una proposta di piatti innovativi ma strettamente legati al territorio e alla città in cui opera.

Pierre è dotato di quella giocosità tipica dei giovani, e la trasmette nelle sue creazioni, nelle quali azzarda abbinamenti insoliti e qualche volta intriganti, più o meno centrati, certamente mai banali.

Le “Cozze in spiaggia”, rivisitazione delle tradizionali cozze ripiene, nelle quali il guscio originale viene sostituito da una copia perfetta, edibile e croccante in modo che possa essere gustato insieme al frutto, accompagnate da un purè di ceci e dalla nota fresca e agrumata dell’inusuale finocchio marino, sono tanto richieste dai clienti del Damè che difficilmente potranno mai uscire dal menu.

Infatti ogni tre mesi Daniela, in collaborazione con il suo cuoco, cambia la carta rapportandola agli ingredienti disponibili in stagione, sia di mare che di terra, ma sempre legati alla Puglia.

Passare una serata al Damé non è solo assaggiare gli ottimi piatti di Pierre o bere uno dei vini biodinamici selezionati da Daniela, è soprattutto vivere qualche ora in grande tranquillità sentendosi, appunto, a casa. Daniela vi accoglierà nella sua saletta dai rilassanti toni del verde e del legno naturale con il suo sorriso e vi farà stare bene.

Una volta a tavola sarà la cucina a farsi apprezzare. Da Damè troverete sempre il “crudo”, grande classico della cucina pugliese e barese in particolare, oltre a deliziose tartare, carpacci di pescato fresco e orientaleggianti sashimi.

Oppure potrete iniziare con qualche ostrica Gillardeau accompagnata da una classica bollicina oppure da un vino biodinamico magari poco conosciuto ma consigliato dalla titolare.

I primi piatti sono particolari e richiamano i grandi classici, ma il tocco dello chef non manca mai, come nei plin ripieni di ricotta di mandorla conditi con il classico ragù alla barese, oppure le lasagne, non le solite ma cucinate alla parmigiana. O ancora i troccoli con scampi, asparagi e lo strano ma leggero tocco del Vov.

Buona anche l’offerta dei secondi piatti, due di pesce, due di carne e uno totalmente vegetale, motivo per cui anche chi ha scelto eticamente di essere vegetariano non avrà problemi.

Ottima la “Seppia abbuffata”, cioè seppia ripiena con peperoni arrosto e albicocca, oppure la “Panza in Messico”, pancia di vitello, fave e nachos di polenta.

I dessert hanno nomi che richiamano la tradizione più stretta come Cartellata, Pasticciotto, Sporcamusse, ma in realtà sono molto diversi dai dolci tipici, bensì rivisitazioni che ne richiamano gusto e ingredienti, servite, però, in modo diverso e, anche in questo caso, con abbinamenti insoliti.

Pani, focacce e pasta sono rigorosamente fatti da Pierantonio e non acquistati, tutto è realizzato nelle cucine del ristorante.

E i prezzi? Assolutamente abbordabili e in linea con la qualità, un pasto completo dall’antipasto al dessert escluso vini lo si paga circa 50/55 euro.

Insomma Damé è, probabilmente, da considerare una novità nella città di Bari, non tanto per la sua recente apertura, ma soprattutto perché, in qualche modo, si discosta dal concetto comune del ristorante che offre cucina, vini e servizio, per spostarsi su un’idea di accoglienza che metta il cliente al centro dell’attenzione per farlo sentire, appunto, a casa. O come direbbe Daniela De Cosmo, da me!

Foto Credits: Sandro Romano

 

 

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