Il frutto simbolo della fine della primavera e dell’inizio dell’estate è senza dubbio il fiorone, perché matura proprio in questo periodo. Infatti, è proprio quando altri frutti stanno terminando ed altri non sono ancora maturi al punto giusto, che i primi grossi fioroni cominciano a deliziarci con la loro opulenta dolcezza.
Può a pieno titolo essere considerato una tipicità della nostra Puglia e di tutto il Meridione, in quanto si tratta di una pianta che ama il sole, supera senza problemi la scarsità di precipitazioni e vive bene nelle vicinanze del mare, quindi in terreni ricchi di salsedine.
Talmente tipico che il fiorone di Fasano e Torre Canne è stato da tempo inserito nell’Atlante regionale dei prodotti tradizionali di Puglia.
Ho parlato di frutto, ma, in realtà non è corretto chiamarlo così, in quanto si tratta di un siconio, cioè un’infiorescenza, ma è indiscutibile che si tratti davvero di una golosità che, tradizionalmente, diventa una sorta di dessert della cena della vigilia di San Giovanni. Ma il suo utilizzo non è soltanto a fine pasto. Ottimo come antipasto accompagnato da ottimo prosciutto crudo o altri salumi, si abbina perfettamente a formaggi freschi o stagionati e, ovviamente, si presta alla preparazione di ottime confetture e deliziosi dessert, come crostate o mousse.
Consiglio, però, di usarlo nella preparazione di un incredibile risotto.
Ecco la ricetta e gli ingredienti per 4 persone:
- 320 gr. di riso Carnaroli,
- 8 fioroni,
- 100 gr. di capocollo di Martina Franca,
- scamorza affumicata,
- 50 gr. Parmigiano Reggiano,
- 15 mandorle con la buccia,
- burro q.b, sale e pepe,
Tostare a secco il riso e sfumarlo con del vino bianco, poi aggiungere 6 fioroni tagliati a pezzettini con tutta la buccia e cuocere aggiungendo acqua bollente o brodo leggero man mano che si asciuga, in una padella a parte cuocere il capocollo e, quando diventa croccante, toglierlo e tenerlo da parte.
Nella stessa padella tostare le mandorle ridotte in granella e tenere da parte insieme al capocollo.
Intanto continuare la cottura del risotto e, quando è alla fine, regolare di sale, spegnere il fuoco, aggiungere i fioroni rimanenti, il burro freddo, il parmigiano e la scamorza affumicata a dadini.
Mantecare energicamente (a fuoco spento, mi raccomando!), coprire con un canovaccio e farlo riposare qualche minuto.
Impiattare il risotto aggiungendo sopra ogni piatto del pepe nero di mulinello, la granella di mandorle, il capocollo sbriciolato e servire caldo.
L’equilibrio tra la dolcezza dei fioroni, il salato del capocollo, l’affumicato della scamorza, la cremosità del riso e il croccante delle mandorle tostate rende questo risotto davvero delizioso.
Volendo, potete virare sul pesce sostituendo il capocollo con del polpo piastrato a pezzettini, oppure con delle scaglie di bottarga di muggine o tonno.
Se volete potete gustare i fioroni anche in altre ricette salate approfittando della sua delicata e non aggressiva dolcezza, cercando sempre di contrastarla con qualcosa di salato. Ad esempio, potete fare una focaccia bianca e metterci sopra i fioroni a fette come fossero pomodori. Profumatela con del rosmarino e accompagnatela con del formaggio cremoso tipo stracchino, crescenza o robiola. Oppure, molto più semplicemente, aprite un panino caldo tipo rosetta o ciabatta, aggiungete un filo d’olio pugliese di Coratina, farcitelo con un paio di fioroni e gustatelo così.
E poi fatemi sapere!
Foto Credits: Sandro Romano