Fresco, polpa croccante e aspetto che ricorda un melone. Di cosa stiamo parlando? Il Barattiere, una varietà locale di Cucumis melo con caratteristiche qualitative intermedie fra cetriolo e melone, la cui zona tipica di coltivazione si trova a sud di Bari, soprattutto tra Polignano a Mare, Monopoli e Fasano. Con l’arrivo dell’estate il Barattiere si colloca con facilità sulle tavole e nelle preparazioni dei piatti dei pugliesi, rinfresca senza appesantire un toccasana per chi vuole mantenere la linea, grazie al suo basso contenuto di zuccheri. Nato da un’ibridazione spontanea tra il melone e il cetriolo, il barattiere ha un gusto simile a quest’ultimo, con una nota finale che tende al dolciastro.
Il Barattiere è presente nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) della Regione Puglia, dove si usa mangiarlo quando la buccia è ancora verde e la polpa croccante, proprio come si fa col cetriolo, e magari ancora piccolo e immaturo: in questo caso si mangiano anche i semi raccolti nella parte centrale, chiamati “caviale verde”. Via via che matura il colore vira verso il giallo e la polpa diventa più morbida e dolce. Insomma, a seconda della maturazione e dei gusti personali si userà più come cetriolo, in insalata con altri ortaggi, pinzimoni, frullati vegetali e così via. Oppure come melone, ridotto in tocchetti e inserito nelle macedonie di frutta o nei sorbetti.
Altro punto a favore per il consumo del Barattiere è lo studio pubblicato su “Plants” dai ricercatori del CNR-ISPA e dell’Università degli Studi di Bari. Gli studiosi hanno esaminato le caratteristiche nutrizionali del vegetale mettendo a confronto tre varietà locali (Monopoli, Carovigno e Fasano) e anche raffrontandolo con il noto melone giallo cantalupo. Scoprendo che il sapore non inganna: il barattiere contiene davvero meno zuccheri del melone cantalupo. E quindi può essere consigliabile per chi deve stare molto attento alla glicemia. Dal punto di vista della composizione nutrizionale, da segnalare la presenza di sostanze antiossidanti come la clorofilla e i carotenoidi. La prima è più presente quando il barattiere è verde, e i secondi man mano che ingiallisce. Inoltre fa effetto la quantità notevole di minerali contenuti, tanto da farne una buona fonte vegetale di calcio e potassio, ma sono da segnalare anche oligoelementi come zinco, rame, magnesio, ferro e boro.
Esistono diverse varietà di Barattieri che differiscono tra loro per dimensione e colore, c’è quello di Fasano ma anche il mezzo lungo di Polignano a Mare o il tondo liscio di Manduria, solo per farne alcuni esempi. Una curiosità legata al suo nome che deriva con molta probabilità dal termine “baratto” e si può intuire che in passato l’ortaggio venisse scambiato con altri prodotti della campagna.
La nostra Nunzia Bellomo ha realizzato per Pugliosità una ricetta ideale da preparare proprio in queste calde giornate, dove il Barattiere diventa il protagonista del piatto.
Photo credits: @ipopote