Trullo di Pezza, il sogno di Simona Lacaita tra vino e ospitalità

Simona Lacaita nasce a Grottaglie nella città delle ceramiche e fin dalla sua infanzia è predestinata a diventare un simbolo identificativo della sua terra. Vive in quel sottile lembo di territorio che divide la provincia salentina da quella jonica, guardando il mare Jonio, che rappresenta la sua essenza. Limpido e trasparente, quasi corallino, dalle sfumature di azzurro e verde. Terminati gli studi si catapulta nella gestione dell’azienda metalmeccanica di famiglia; ma il suo desiderio è quello di dedicarsi, proprio nella sua terra, all’ospitalità e alla produzione di vino da Primitivo, emblema di questo territorio.

Nel 2012, sempre insieme alla sua famiglia, inizia l’avventura della cantina Trullo di Pezza, impiantando Primitivo e altri vitigni a coronamento di quel sogno che finalmente è diventato realtà. Nel 2016, terminati i lunghi lavori di restauro, apre il Vinilia Wine Resort; con questo imponente progetto completa il connubio vino e ospitalità che l’accompagna da sempre.

Arriva nel 2019 la prima stella Michelin, per il ristorante Casamatta ubicato all’interno del resort e nel 2021 dopo la conferma della stella Michelin si aggiunge anche la stella Michelin Green, la prima assegnata a un ristorante in Puglia. La famiglia per Simona è il pilastro su cui ruota la sua vita e tutti i suoi progetti e il suo desiderio è stato realizzato soprattutto grazie al suo supporto. Simona non resta chiusa all’interno della sua dimora; anzi, ci apre le porte della sua casa, ci ospita e ci invita anche a “copiarla”.

Qual è l’attuale situazione della cantina?

Ad oggi la cantina dopo il periodo covid ha ripreso con determinazione tutte le attività che avevano subito uno stop forzato, continuando il nostro percorso di crescita e di investimento allargando sempre più la rete vendita.

Riesci a suddividere i tuoi ruoli di mamma, moglie, sorella e collega all’interno delle aziende della famiglia?

Certamente, riesco a scindere le due cose, di giorno siamo tutti focalizzati sui nostri progetti e la sera, per quel poco tempo che rimane, cerco di non far mancare nulla alla mia famiglia.

Se dovessi tornare indietro cosa cambieresti?

Tornando indietro sicuramente avrei approfondito determinati settori che sono quelli con cui negli ultimi anni mi rapporto vedi il mondo del vino e l’ospitalità. C’è da dire che in passato facevo tutt’altro lavoro e non avrei mai immaginato di ritrovarmi a fare quello che sto facendo oggi.

Com’è passare dal settore metalmeccanico al mondo dell’ospitalità?

Lavoravo all’interno dell’azienda metalmeccanica di famiglia e mi occupavo del controllo gestionale oggi mi ritrovo a gestire un hotel, quindi anche se si tratta di tutt’altra cosa ho acquisito col tempo le competenze per poterlo fare, vivendo una continua sfida con me stessa. Ho imparato tanto e sono pronta a migliorare ogni giorno.

Cosa rimpiangi di non aver fatto nella tua vita?

Sicuramente avrei voluto fare delle esperienze all’estero ma sono comunque consapevole che da sempre ho voluto vivermi l’azienda e crescere con essa direttamente sul campo.

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